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Due centimetri in un giorno: il Garda si riprende le coste

Superata quota 52 centimetri sullo zero idrometrico grazie alle piogge e all’uso parsimonioso dell’acqua. San Biagio è ritornata ad essere un’isola, l’inversione di tendenza nell’ultima settimana. Ceresa: «La speranza è di chiudere il mese con dieci in più, un tesoretto da cui partire»
Una veduta panoramica dell’isola di San Biagio in una foto d’archivio
Una veduta panoramica dell’isola di San Biagio in una foto d’archivio
Una veduta panoramica dell’isola di San Biagio in una foto d’archivio
Una veduta panoramica dell’isola di San Biagio in una foto d’archivio

Le piogge degli ultimi giorni e soprattutto un uso parsimonioso dell'acqua stanno giovando al livello del lago Garda, che ieri ha superato la quota di 52 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera che non si vedeva da metà luglio scorso.

Misura ancora bassa e preoccupante per l'uso irriguo, considerando che il trend ottimale per il periodo sarebbe di circa mezzo metro in più, tuttavia confortante perché in un solo giorno il lago ha guadagnato due centimetri (pari a circa 7,5 milioni di metri cubi d'acqua) e oltre 6 nell'ultima settimana.

San Biagio torna ad essere Isola (dei Conigli)

E così la piccola isola di San Biagio, di fronte alla costa di Manerba nel Bresciano, è di nuovo un'isola: la sottile lingua di terra emersa che fino a qualche giorno fa la congiungeva alla terraferma è tornata sott'acqua, seppur di poco. Nonostante ciò sono molte le persone che anche durante il ponte del 25 aprile l'hanno raggiunta a piedi scalzi: un'onda lunga del clamore mediatico suscitato a inizio anno per il fenomeno, eccezionale in inverno.

«Avevamo previsto di arrivare nella migliore delle ipotesi a 40 centimetri a fine aprile, invece grazie a qualche pioggia e soprattutto al fatto che la stagione irrigua non è ancora iniziata, la speranza è di chiudere il mese con dieci centimetri in più», riflette il segretario della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa, consapevole che «non è questa la soluzione dei problemi, ma sarebbe un tesoretto da cui partire».

Ufficialmente l'apertura dei «rubinetti» della diga di Salionze per un maggior rilascio nel Mincio e nei canali Virgilio e Seriola è avvenuta l'11 aprile, con una derivazione passata da 18 a 38 metri cubi al secondo, ma già due giorni dopo c'è stata una nuova chiusura a 14 metri cubi al secondo, che perdura tuttora. «Si è risparmiato come auspicavamo», riprende Ceresa, ricordando che proprio oggi, 27 aprile, è in programma la seconda riunione del tavolo permanente dedicato alla situazione idrica del Garda, partecipato da rappresentanti tecnici e politici delle tre regioni Veneto, Lombardia e Provincia autonoma di Trento e della Comunità del Garda (per cui oltre a Ceresa saranno presenti la presidente Mariastella Gelmini e il vicepresidente Filippo Gavazzoni). Oltre al Consorzio del Mincio che tutela gli interessi del comparto agricolo e di AiPo (l'Agenzia interregionale per il fiume Po, che regola i livelli attraverso la diga di Salionze).

«Vedremo la proposta del Consorzio del Mincio per il mese di maggio», prosegue Ceresa, «tenendo conto che qualunque decisione non è detto venga poi rispettata pedissequamente, ma sarà applicata alla luce dell'andamento, così come si è agito fino adesso. Dobbiamo comunque ragionare prospettando lo scenario peggiore: è l'unico modo per risparmiare acqua, sperando poi che non si verifichi».

L'allarme sui media

L'attenzione della Comunità del Garda - al pari di quanto espresso nei giorni scorsi dalle associazioni di categoria Federalberghi Garda Veneto, Federalberghi Brescia e Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento - è rivolta anche alla modalità con cui viene descritta dai media la situazione dei livelli del lago. «Alla luce della foto del Garda ripresa dal satellite Sentinel-2 e di una notizia dell'Ansa è scaturita una campagna mediatica con alcuni titoli fuorvianti: oggi (ieri per chi legge, ndr) La Stampa titolava “Il Garda senz'acqua”. Mi ribello a queste notizie che passano a livello nazionale e anche europeo», sottolinea ancora Ceresa, «dire che all'inizio della stagione irrigua e turistica il Garda registra un livello basso è vero e inoppugnabile, ma è grave passi l'idea di un lago senz'acqua, considerando che ha una profondità media di 136 metri e massima di 346, con un volume di 50 chilometri cubi d'acqua. Tutti gli usi turistici delle acque sono garantiti», conclude, «il problema è per l'uso potabile, ma non siamo ancora a questo punto, e per quello agricolo, con l'eventuale impatto che si vedrà nei prossimi mesi».

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Katia Ferraro

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