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i tedeschi ritenuti responsabili sono ricorsi in appello

Greta e Umberto uccisi dal motoscafo, Bendinelli: «Un patentino obbligatorio per navigare sul lago»

Il sindaco di Garda dopo l'incidente aveva chiesto di equiparare l’omicidio nautico a quello stradale e ora torna alla carica: «Per guidare un motorino bisogna sostenere l'esame, perché per la circolazione navale no?»
Il sindaco di Garda Davide Bendinelli e il gozzo su cui sono morti Greta e Umberto
Il sindaco di Garda Davide Bendinelli e il gozzo su cui sono morti Greta e Umberto
Il sindaco di Garda Davide Bendinelli e il gozzo su cui sono morti Greta e Umberto
Il sindaco di Garda Davide Bendinelli e il gozzo su cui sono morti Greta e Umberto

Era giugno 2021 quando due ragazzi, Umberto Garzarella, 37 anni, e la sua fidanzata Greta Nedrotti, 25, vennero investiti e uccisi nel golfo di Salò da un motoscafo che avanzava a velocità sostenuta. Le due persone ritenute responsabili, Patrick Kassen, alla guida, e Christian Teismann, proprietario del mezzo, sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Brescia a 4 anni e 6 mesi e a 2 anni e 11 mesi. E’ notizia fresca che i due hanno presentato ricorso contro la sentenza.

Una notizia che sul Lago riapre una ferita di fatto mai chiusa. E che fa battere i pugni al Sindaco di Garda Davide Bendinelli che, proprio all’indomani del terribile incidente, in qualità di deputato, aveva presentato, primo in Italia, un emendamento al Decreto Semplificazioni con cui chiedeva di equiparare l’omicidio nautico a quello stradale.

La proposta del patentino

Sono passati mesi e Bendinelli torna a chiedere che venga fatto un passo avanti, doveroso, nel nome della sicurezza di tutti. E questa volta fa di più. Invita a partire dalla prevenzione introducendo l’obbligo di un patentino per chi si voglia mettere alla guida nel Lago di Garda.

«Abbiamo assistito negli ultimi 30 anni -spiega Bendinelli- ad un aumento esponenziale di natanti sul nostro Lago. Molti proprietari di queste imbarcazioni, che possono essere guidate senza licenza, non hanno nessuno tipo di esperienza e si improvvisano spesso marinai, cosa che evidentemente non sono. Il nostro obiettivo è quello di garantire la navigazione ma non ci possiamo permettere di farlo a discapito della sicurezza. Credo sia arrivato il momento che il Parlamento si pronunci attraverso l’approvazione di una legge che regolamenti la navigazione sia nelle acque interne che nelle acque esterne».

La necessità di un “patentino” non è più prescindibile. «Anni fa – aggiunge Bendinelli- era consentito a tutti, raggiunto il limite di età, di guidare i motorini sulle strade. Poi, visti i numeri altissimi degli incidenti, si è capito che bisognava fare un passo avanti. Ora, per fortuna, è obbligatorio sostenere un esame che quantomeno determini la conoscenza delle norme di circolazione stradale. Non capisco perché per la circolazione navale non ci debba essere un obbligo analogo».

Omicidio nautico

E, ancora, la questione omicidio nautico. «L’ho chiesto con un emendamento dopo il terribile incidente di Salò -spiega Bendinelli- e torno a farlo ora. Credo sia doveroso inserire o affiancare al reato di omicidio stradale anche quello di omicidio nautico. Chi è colpevole di omicidio alla guida di un’auto rischia fino a 18 anni, mentre chi è alla guida di un’imbarcazione può cavarsela con 6 mesi. Ha senso?».

Il primo cittadino chiama a raccolta la Comunità del Garda, il soggetto che considera titolato a preparare una bozza di progetto da inoltrare alle istituzioni, in modo tale che queste ultime possano intervenire e introdurre le norme necessarie. «Ritengo profondamente sbagliato – rincara il Sindaco di Garda- parlare di sicurezza della navigazione solo quando si verificano incidenti, quando vengono pronunciate le sentenze nei vari tribunali, o quando queste vengono messe in discussione, come successo l’altro giorno. Sono anni che a causa delle inadeguate normative esistenti, o addirittura all’assenza delle stesse, accadono sul nostro Lago tragedie come quella di Salò. Non lo possiamo più accettare».

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