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Il masso caduto a Tempesta

Frane sulla Gardesana, la grande paura. E Fugatti apre all’ipotesi galleria: «Pronti a valutare ogni soluzione»

Il presidente del Trentino: «Si potrebbero sfruttare i Fondi dei comuni di confine»
Il masso piombato sulla Gardesana lunedì notte è stato rimosso, ora la circolazione sulla Gardesana è tornata regolare. A destra, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti
Il masso piombato sulla Gardesana lunedì notte è stato rimosso, ora la circolazione sulla Gardesana è tornata regolare. A destra, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti
Il masso piombato sulla Gardesana lunedì notte è stato rimosso, ora la circolazione sulla Gardesana è tornata regolare. A destra, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti
Il masso piombato sulla Gardesana lunedì notte è stato rimosso, ora la circolazione sulla Gardesana è tornata regolare. A destra, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti

L’ipotesi di creare una galleria lungo la Gardesana a Tempesta? Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti non la esclude, anche alla luce degli ultimi smottamenti che si sono verificati, a partire da quello di lunedì 22 aprile con la caduta di un grosso masso sulla carreggiata.

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L'apertura di Fugatti

«Il percorso di collaborazione intrapreso fra Trentino e Veneto, in particolare con l’assessore Elisa De Berti, prosegue in modo concreto per risolvere i problemi della SR249. Ora dovremo affrontare tali tematiche anche in sinergia con i tecnici della nostra Provincia e della Regione Veneto», aggiunge il governatore trentino, che sugli interventi ipotizzabili non esclude nulla a priori, nemmeno una galleria, come suggerito da più fronti, e aggiunge: «Consideriamo che la zona interessata dalle frane si trova in un’area al confine tra la Provincia di Trento e la Regione Veneto. Per questo si potrebbero sfruttare i fondi messi a disposizione dai FCC, Fondi Comuni Confinanti (ex Odi, ndr) come sostegno economico all’intervento. Se arriva una proposta di questo tipo la valuteremo. Al momento non ci sono progetti, siamo disponibili a valutare ogni tipo di soluzione».

Al presidente Fugatti fa eco la vice presidente della Regione Veneto con delega ai Lavori Pubbici, Elisa De Berti. «La zona di confine con il Trentino lungo la Gardesana è soggetta a frequenti frane. Stiamo cercando di capire come intervenire in piena sinergia con il presidente trentino Fugatti. Al momento non ci sono soluzioni definitive da poter realizzare in tempi brevi ma stiamo lavorando sul tema».

Il geologo: «Mettere in sicurezza l'area con una galleria»

L’ipotesi galleria è stata riproposta dal geologo Enrico Nucci, secondo il quale a Tempesta si potrebbe realizzare un tunnel 2-300 metri di lunghezza individuando i due punti più sicuri di imbocco. L’esperto ha anche ipotizzato un costo attorno ai 40mila euro al metro e quindi con una decina di milioni di euro si potrebbe realizzare l’opera.

«Se si pensa al valore economico dell’area del lago di Garda e l’indotto creato solo dal turismo, è un investimento valido», ha affermato. «Credo che il gioco valga la candela. Ne va della sicurezza e dell’incolumità delle persone».

Rischio di altri crolli

Nel frattempo, dopo la caduta del masso di due metri cubi sulla SR249 che aveva provocato la chiusura momentanea dell’arteria (poi parzialmente riaperta a senso unico alternato), l’unica strada che unisce la parte meridionale e settentrionale della costa orientale del Garda è stata riaperta completamente al traffico in entrambi i sensi, con i tecnici trentini al lavoro per il ripristino delle reti paramassi che sono state divelte dal macigno caduto da un’altezza di circa cinque metri dal manto stradale.

Questione sicurezza: i precedenti

La situazione è tornata sotto controllo, almeno per il momento. Ma la questione sicurezza rimane aperta. Sul territorio molti cittadini rimangono preoccupati per la situazione sempre più allarmante, con episodi franosi frequenti e sempre negli stessi punti: solo a Tempesta si sono registrati già diversi episodi nel giro di alcuni anni.

Lo smottamento più imponente è stato quello del gennaio 2021 quando una parte della parete rocciosa aveva invaso le carreggiate, senza dimenticare quello più recente, risalente al novembre 2023 nei pressi del sentiero delle Busatte che aveva costretto la chiusura della SR249 per diversi giorni per motivi di sicurezza. Sui social c’è chi commenta: «Passare sulla Gardesana è come giocare alla roulette russa».

C’è chi aggiunge: «Non serve un ingegnere per capire che da lì presto si staccherà qualcos’altro, tutta la parete rocciosa va messa in sicurezza altrimenti facciamo come le buche in città, una toppa e via».

L'allarme tra gli abitanti

Cresce l’allarme soprattutto tra gli abitanti dell’Alto Garda veronese, Malcesine e Brenzone in particolare, che percorrono la SR249 tutti i giorni per recarsi al lavoro o i cui figli vanno a scuola in Trentino utilizzando i bus di linea costretti a transitare proprio sulla Gardesana.

«Serve intervenire al più presto», insiste la senatrice Aurora Floridia, che ieri ha inviato la richiesta formale di incontro urgente ai governatori del Trentino e Del Veneto Maurizio Fugatti e Luca Zaia.

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Emanuele Zanini

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