Una nuvola di gente. Gli occhi gonfi, la ricerca di una spiegazione razionale che però non esiste. Il rosario celebrato l’altra sera da don Paolo Bolognani, è stata l’occasione per stringersi attorno alla famiglia di Sofia Mancini, la ventenne morta lunedì notte a causa di un incidente stradale insieme a Francesco D’Aversa, il ragazzo che aveva conosciuto pochi giorni prima.
Amici, parenti e conoscenti - circa 400 persone in tutto - si sono dati appuntamento nella piazza di Gazzoli, sulla strada principale della frazione di Costermano.
Sono stati gonfiati palloncini bianchi, lasciati poi volare in cielo. Palloncini che si sono uniti a quelli che erano stati appesi poco dopo l’arrivo della notizia che Sofia aveva perso la vita. Dopo che le ricerche si erano fermate perché lei e il suo amico Francesco D’Aversa, entrambi sulla 500, erano stati ritrovati a lato della regionale che collega Affi con Lazise. L’epilogo più tragico.
Uno di quei palloncini quando è stato liberato nel vento non ha seguito la traiettoria di tutti gli altri. Ha imboccato la stradina chiusa che porta proprio alla casa dei Mancini: «Il destino, chissà», commenta la consigliera comunale Cinzia Saba che in questi giorni difficili, assieme al sindaco Stefano Passarini, è sempre stata a fianco della famiglia.
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Il palloncino che vola a casa
Anche l’altra sera. «Quel palloncino sembrava voler dire che Sofia resterà per sempre a casa sua. Tutti lo guardavano, è stato emozionante», aggiunge Saba. Sulla pensilina sopra alla fontana è stato sistemato anche uno striscione, oltre alle candele e ad alcune foto: «Ciao Sofia… ora volerai tra gli angeli». Sotto, invece, due rose bianche con attaccati dei bigliettini: su quello color rosa, a mano, c’era scritto «Sofia», su quello azzurro «Francesco». Erano stati proprio i fiori, in varie forme, a disegnare la vita della ragazza.
Un mazzo, che rappresentava ad uno ad uno tutti i componenti della sua famiglia, mamma Claudia, papà Tiziano e i due fratelli Lorenzo e Fabiano, se l’era tatuato sul costato. Ma anche lunedì mattina, il giorno stesso dell’incidente, ne aveva raccolti alcuni per poi sistemarli in un vaso bianco posto sul comodino di camera sua. Sono ancora lì. E le bandiere a Gazzoli sugli edifici pubblici, in segno di lutto, sono a mezz’asta. Oggi pomeriggio, invece, la squadra del paese, la Asd Consolini che milita in prima categoria, osserverà un minuto di silenzio. Per i funerali, invece, si dovrà attendere ancora.
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