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RIVOLI

Puzza Italpollina, Fabio Testi assolto: «E la battaglia non si ferma». L’azienda: «Limiti rispettati»

L’attore e Luigi Boldo, del Comitato Pro Life, erano stati querelati per diffamazione. Italpollina: «Per abbattere le emissioni sono stati investiti 5 milioni in 10 anni»
Assolto l'attore Fabio Testi e il comitato che attaccavano l'Italpollina per i miasmi nella zona
Assolto l'attore Fabio Testi e il comitato che attaccavano l'Italpollina per i miasmi nella zona
Assolto l'attore Fabio Testi e il comitato che attaccavano l'Italpollina per i miasmi nella zona
Assolto l'attore Fabio Testi e il comitato che attaccavano l'Italpollina per i miasmi nella zona

«Siamo soddisfatti della sentenza, ma la battaglia non si ferma. Chiediamo che anche le istituzioni, Comuni in primis, si schierino con più convinzione a favore della tutela della salute dei cittadini». A parlare è Fabio Testi, dopo la notizia della sua assoluzione dal reato di diffamazione e procurato allarme, in seguito alla querela depositata da Italpollina, l’azienda, denominata Hello Nature, specializzata in lavorazione delle deiezioni avicole per ricavarne fertilizzanti.

L’attore, 81 anni, residente a Costermano, a poche centinaia di metri dalla sede della multinazionale a Rivoli, è stato assolto dal giudice Carola Musio, e assieme a lui, Luigi Boldo, presidente del Comitato Pro Life, di cui Testi è vicepresidente, entrambi difesi dagli avvocati Stefano Gomiero e Augusto De Beni. Il comitato da anni porta avanti la battaglia contro gli odori, di cui non hanno dubbi provengano dagli impianti dell’azienda.

«Esasperati dagli odori, fetore che ti si incolla alla gola»

Italpollina aveva denunciato i due esponenti dell’associazione per presunti danni d’immagine, a causa di affermazioni forti: gli odori erano stati paragonati, per esempio, a «veleno, fetore che ti si incolla alla gola», per non parlare dello striscione «Stop! Basta puzza dall’Italpollina», fuori dalla proprietà di Testi.

«Siamo esasperati», insiste Testi, «Spesso siamo costretti a rimanere in casa, anche in piena estate. Ora, anche grazie a questa sentenza, spero che gli amministratori locali prendano posizione una volta per tutte con azioni concrete per salvaguardare i cittadini del territorio, ammorbato dagli odori», che da Rivoli si estendono fino ad Affi da una parte e a Caprino dall’altra, arrivando a volte anche verso il lago.

I residenti: «Volevano metterci a tacere»

«Non vogliamo la chiusura della fabbrica», precisa Testi, «ma che operi nel rispetto delle regole e della salute pubblica». «Dopo otto anni di battaglie per sensibilizzare Italpollina a risolvere la situazione», precisa Boldo, «l’azienda, anziché impegnarsi, ci ha querelato. Hanno cercato di metterci a tacere in tutti i modi», afferma.

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«Non ci sono riusciti. Il giudice ha capito che il comitato non ha secondi fini ma si occupa esclusivamente della salvaguardia della salute dei cittadini, e anche per questo siamo stati prosciolti». Per Boldo, «anche in questi giorni le esalazioni persistono. Invitiamo l’azienda ad occuparsi di risolvere questi problemi che ancora persistono». Ora si attendono, forse entro un mese, le motivazioni della decisione presa dal giudice. Sulla questione Italpollina precisa come «abbiamo ritenuto opportuno difendere la reputazione e credibilità nelle opportune sedi. Prendiamo atto della decisione del tribunale di Verona e attendiamo di leggere con il team legale le motivazioni».

L'azienda: «Investiti oltre 5 milioni di euro per ottimizzare gli impianti»

L’impresa, che da oltre 50 anni produce fertilizzanti naturali a base di pollina, precisa come al proprio interno lavori una cinquantina di persone provenienti dal territorio, a cui si aggiungono operatori dell’indotto e della filiera. «Negli ultimi 10 anni», conclude l’azienda, «Italpollina ha investito oltre 5 milioni di euro per ottimizzare gli impianti in difesa dell’ambiente e abbattere le emissioni, che infatti rispettano i limiti di legge e quelli prescritti dalle autorità. Da sempre Italpollina opera secondo i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile, anticipando i tempi, e dando vita a una linea di fertilizzanti rispettosi della salute umana e dell’ambiente». 

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Emanuele Zanini

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