<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il caso

Verona Est, i cento metri di strada che stanno facendo litigare due comuni

La riapertura dello svincolo di Vago della Tangenziale Sud ha aperto il vaso di Pandora su una soluzione adottata durante l'emergenza viabilistica
Via San Giacomo  vista da Lavagno, a senso unico per chi arriva da San Martino   FOTO PECORA
Via San Giacomo vista da Lavagno, a senso unico per chi arriva da San Martino FOTO PECORA
Via San Giacomo  vista da Lavagno, a senso unico per chi arriva da San Martino   FOTO PECORA
Via San Giacomo vista da Lavagno, a senso unico per chi arriva da San Martino FOTO PECORA

Braccio di ferro fra le amministrazioni di San Martino Buon Albergo e di Lavagno sulle misure anti-traffico. L’emergenza, causata dalla chiusura durata più di due anni del tratto della Tangenziale sud compreso tra gli svincoli con la provinciale 38 e la regionale 11, è finita il 23 gennaio scorso, con l’attesa riapertura.

 

Lo scontro

Le conseguenze della situazione di blocco, però, non sono cessate. I due Comuni maggiormente interessati dai disagi patiti durante la chiusura ora si trovano su posizioni diametralmente opposte su come gestire la viabilità.

Il pomo della discordia, se così lo vogliamo chiamare, è un piccolo tratto di strada, lungo nemmeno cento metri, che si trova in località San Giacomo. Si tratta di una via provinciale che si trova nel territorio comunale di Lavagno, ma che porta alla località Casette di San Martino Buon Albergo. Un collegamento che svolge un ruolo essenziale perché viene abitualmente usato da chi scende dalle vallate di Mezzane e Illasi per connettersi alla Regionale 11 e la Tangenziale Sud, andando verso Verona.

Al tempo della chiusura degli svincoli, entrambe le amministrazioni comunali avevano avallato la proposta di trasformare un tratto via San Giacomo di Sopra in una strada a senso unico, per evitare che troppi veicoli andassero verso Casette. Ora, quell’unità di intenti non c’è più.

 

Come la pensa Lavagno

«Via San Giacomo deve tornare ad essere una strada a doppio senso, come era sempre stata, perché altrimenti tutto il traffico che la interessa deve compiere un giro vizioso per arrivare sulle grandi arterie, con problemi sia dal punto di vista della scorrevolezza che da quello della sicurezza», spiega Marco Padovani, il sindaco di Lavagno. Il primo cittadino rimarca che ha chiesto alla Provincia di rivedere l’ordinanza che l’ente aveva adottato nell’ottobre del 2021, istituendo il senso unico, con obbligo di svolta verso Est. «Quel provvedimento aveva un proprio valore in quel momento, visto quanto stava accadendo, ma adesso va modificato, ritornando alla situazione precedente», ribadisce Padovani.

«Anche se l’apertura della Tangenziale ha sicuramente portato dei benefici, non si può negare che il traffico che interessa l’area di Lavagno e di San Martino è comunque ancora importante, visto che siamo tornati alle situazioni pre-chiusura quando, comunque, i problemi non mancavano: ancora oggi dobbiamo tenere delle pattuglie di vigili sulla strada a regolare il traffico», continua Padovani che spiega come la sua amministrazione abbia incaricato un tecnico esterno di studiare la situazione e di come si prepari, sulla scorta di questa indagine, a proporre un piano di revisione della viabilità.

 

Come la pensa San Martino Buon Albergo

Del parere opposto è il sindaco di San Martino Giulio Furlani: «Il senso unico in via San Giacomo ha portato degli indubbi benefici e per questo va mantenuto», dice infatti e riferisce anche di aver già scritto al neo presidente della Provincia, Flavio Pasini, una lettera nella quale gli chiede di mantenere in vigore l’ordinanza.

«È evidente che la regolamentazione del traffico che è stata adottata 16 mesi fa ha dimostrato di funzionare, visto che ha reso molto più snella la circolazione, consentendo a chi arriva dalle vallate, e ai cittadini di Lavagno, di raggiungere in maniera più veloce il casello autostradale di Verona Est», precisa il primo cittadino sanmartinese. Secondo Furlani «se il senso unico ha funzionato nell’emergenza, a maggior ragione può andare bene ora». Il sindaco va oltre e aggiunge una proposta: «Una porzione della strada, ora a senso unico, sia riservata ai ciclisti e che venga dedicata una corsia preferenziale di accesso alla tangenziale per chi arriva da Vago». La diatriba sarà oggetto di un incontro che la Provincia dovrebbe convocare in questi giorni in cui si cercherà di trovare una sintesi che ad oggi però appare lontana.•.

Luca Fiorin

Suggerimenti