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monteforte

Alluvioni, «pronti per alzare il ponte sull’Alpone per evitarle»

Il torrente aumenterà di circa 6 metri la sua possibilità di espansione. I lavori per l’opera, da oltre 3 milioni di euro, dovrebbero partire entro dicembre
Si sistemano sacchi di sabbia lungo l’Alpone, è il 2011
Si sistemano sacchi di sabbia lungo l’Alpone, è il 2011
Si sistemano sacchi di sabbia lungo l’Alpone, è il 2011
Si sistemano sacchi di sabbia lungo l’Alpone, è il 2011

Addio imbuto nell’Alpone. È imminente infatti l’approntamento del cantiere da oltre 3 milioni di euro con cui il torrente aumenterà di circa 6 metri la sua possibilità di espansione. Tutto ciò sarà possibile allargando ed alzando il ponte che collega via Vittorio Emanuele II alla strada provinciale 17 che, di conseguenza, potrà contare su un incrocio più ampio e anche più sicuro perché sarà organizzato meglio di oggi.

Le rampe

Se risulta intuibile che sarà possibile aumentarne la larghezza da 10 a 12 metri, non altrettanto la modalità con la quale, dati gli spazi contenuti e le parti edificate, aumentare l’altezza. Ci si riuscirà passando dall’impalcato pianeggiante di oggi ad una struttura caratterizzata da due rampe di accesso che, su entrambi i lati, dolcemente saliranno al colmo.

Queste le anticipazioni del sindaco Roberto Costa che da mesi aspetta ci siano le condizioni per presentare ai residenti, prima che a chiunque altro, il progetto che mette in sicurezza anche il centro storico in destra Alpone - a 13 anni dall’alluvione che sconvolse Monteforte - illustrando il tutto in un incontro pubblico.

Costa nell’occasione vorrebbe fare una panoramica più generale sulla messa in sicurezza idraulica e confida di riuscire a dare qualche aggiornamento sull’estensione del bacino di Montebello.

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L'alluvione a Monteforte

Il primo novembre 2010, infatti, mezzo paese si ritrovò alluvionato a causa del cedimento, sotto la spinta del torrente Chiampo che arrivava a sinistra, di un ampio tratto dell’argine di destra dell’Alpone. Fu dopo quell’evento che divenne più rinviabile la soluzione del contenimento a monte del torrente vicentino, lo stesso che nel 1992 con una rovinosa rotta seminò distruzione a San Bonifacio.

La soluzione prescelta è l’aumento della capacità di invaso del bacino di Montebello da 6 a 8,8 milioni di metri cubi: lo si farà realizzando, su un’area di 17 ettari, una seconda cassa di espansione connessa al bacino e quindi utilizzabile per laminare a monte l’Agno-Guà, il Chiampo o entrambi a seconda dell’esigenza.

Sull’affidamento dei lavori, al centro di una gara d’appalto europea per 55,6 milioni, dalla Regione nessun aggiornamento rispetto al 15 maggio scorso quando l’opera risultava alla stipula del contratto.

Il via ai lavori

Tornando a Monteforte, l’avvio dei lavori del nuovo ponte sembra essere stato programmato per dicembre e non dovrebbe quindi mancare molto perché sia svelato il progetto dello studio SM Ingegneria di Caselle di Sommacampagna che il Consorzio stabile europeo di San Martino Buon Albergo (la ditta che si è aggiudicata i lavori) dovrà trasformare in opera.

Cantiere decisamente rilevante dal punto di vista dell’investimento: 3 milioni e 380mila euro finanziati per 2,5 milioni dal ministero dell’Interno e per la parte rimanente dal bilancio del Comune. Imminente, infine, è l’avvio dei lavori in capo al Consorzio di bonifica Alta pianura veneta in via Molinetto, a Costalunga, per il posizionamento di una nuova tubazione necessaria al collettamento delle acque piovane e al loro scarico nella Roggia Vienega.

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Paola Dalli Cani

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