Il presidente della regione Veneto Luca Zaia, a Verona per gli stati generali dell'Anci (associazione che riunisce i comuni italiani) che si svolgono in Gran Guardia, ha parlato del tema dei centri per la permanenza e il rimpatrio di cui si discute molto in questi giorni come possibile misura da adottare in conseguenza all'elevato flusso di migranti giunti sulle coste italiane nelle ultime settimane e negli ultimi mesi.
«Il Cpr», ha detto Zaia, «non risolve il problema degli arrivi, questo lo dobbiamo dire per essere corretti nei confronti dei cittadini, visto e considerato che quest'anno avremo più o meno 140-150mila persone che dovranno essere rimpatriate, e si consideri che mediamente ogni anno l'Italia riesce a far rimpatriare dalle 3.500 alle 4.000 persone, quando va bene».
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E ancora, ribadendo di non aver avuto comunicazioni sull'allestimento di un centro per il rimpatrio in Veneto: «Stiamo affrontando il mare pensando di svuotarlo con un secchio. Oggi l'Europa è totalmente assente. L a vera partita è di fare in modo che si arresti questo flusso, che è un flusso che ormai sembra inesorabile, un esodo biblico, e per questo dobbiamo intervenire su tutti i livelli, in particolar modo quello europeo».
Zaia è transitato nella redazione de L'Arena, dove è stato intervistato.