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L'intervista al governatore

Zaia: «Autonomia, io non mollo». E sulla crisi c'è un tavolo della Regione

Il presidente del Veneto «La legge quadro è pronta, basta frenate». «Sorpasso di Fdi? Aspettiamo i numeri, ne ho visti tanti che poi si fermano». «Energia e Cig di emergenza, sarebbe una sconfitta»
Il governatore Luca Zaia
Il governatore Luca Zaia
Il governatore Luca Zaia
Il governatore Luca Zaia

L’autonomia come regalo di Natale? «Mah, secondo me può arrivare anche prima. Ma non è il mese che conta, è il risultato». Per Luca Zaia, governatore del Veneto, l’autonomia delle Regioni è un obiettivo fisso, preciso, inequivocabile: come quando si vede il traguardo e manca solo l’ultimo miglio. Entrato di prepotenza in campagna elettorale, il tema è ancora molto sentito sul territorio, anche se le preoccupazioni di veronesi e veneti sono sparpagliate su vari fronti, dal caro bollette alla guerra, dall’inflazione ai prezzi alle stelle delle materie prime e dei generi di prima necessità. Nei giorni scorsi, su queste pagine, abbiamo dato spazio al dibattito tra i partiti sul tema, abbiamo interpellato analisti e politologi per capire se l’argomento è ancora attuale, siamo andati in mezzo al popolo delle partite Iva per registrare umori, convinzioni e scetticismi, siamo tornati nei paesi della Lessinia dove il referendum del 2017 è stato un plebiscito. E ora in questa intervista a L’Arena Zaia risponde a scettici, critici, perplessi e manda precisi segnali agli alleati della coalizione: non si torna indietro. «Un atto di arresto di questo processo di riforma ormai giunto alla legge quadro sarebbe un gesto gravissimo, una ingerenza improponibile».

Presidente Zaia, ma il tema dell’autonomia è ancora vivo nella gente o è uno slogan per ravvivare la Lega?
È un tema molto concreto. Oltre 2 milioni 300 mila veneti hanno votato il 23 ottobre 2017 per l’autonomia e fanno fatica a capire perché si siano persi cinque anni da allora, con vari differenti governi. Ma oggi possiamo dire che il governo entrante si troverà già la legge quadro scritta e può approvarla in Consiglio dei ministri e mandarla in Parlamento. L’autonomia regionale non è una utopia, è una realtà prevista dalla Costituzione, se ne parla anche al di fuori della campagna elettorale tanto che l’ha ribadita anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo intervento di insediamento. Se qualcuno è contro l’autonomia, è più coerente che chieda la modifica della Costituzione per toglierla. Non puoi essere contro l’autonomia e difendere la Costituzione: è una contraddizione in termini.

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Quindi quando la Gelmini sostiene che il testo di legge era pronto e sarebbe andato in Consiglio dei ministri ma poi Draghi è stato fatto cadere, è credibile?
Che il testo fosse pronto è vero, che sarebbe andato in Cdm... Mah, alla fine non è andato. Ci sono stati mesi di attesa, però ora il testo di legge c’è, è condiviso dai presidenti delle Regioni e stabilisce il recinto entro il quale firmare il contratto, cioè l’intesa con il Governo.

Alcune forze politiche, come il Pd, sostengono che l’autonomia passerebbe facilmente se prevedesse sette materie invece di 23: sono troppe, difficile trovare l’accordo in Parlamento..
Davvero? Fosse vero questo, le Regioni governate dal Pd dovrebbero avere già l’autonomia su queste sette materie no? E invece come mai Toscana ed Emilia Romagna non ce l’hanno ancora? L’autonomia è un abito sartoriale, costruito sulle 23 materie già previste dalle norme. Spero che tutte queste bugie finiscano presto...

Quali altre?
Trovo stucchevole che in campagna elettorale si perda il senso del pudore. È vero che in questo paese manca la memoria storica: ricordo che nel giugno 2014 la nostra legge elettorale per votare il referendum sull’autonomia venne impugnata dal governo nazionale guidato dal Pd con Matteo Renzi premier: un anno di battaglie e solo nel luglio 2015 la Corte Costituzionale (e tra i giudici c’erano sia Mattarella che Cartabia) ci ha dato ragione: il Veneto poteva fare il suo referendum. Però il Pd, che era al governo, ci ha obbligato a pagare tutte le spese per l’appuntamento referendario e ci ha vietato l’uso della tessera elettorale. Con che faccia ora parlano di autonomia?

L’autonomia è la secessione delle regioni ricche, come dice De Luca?
L’autonomia è un processo inarrestabile. Se ne deve fare una ragione il mio collega De Luca che la ritiene una offesa per il Sud, un atto di egoismo. È invece cuna assunzione di responsabilità. Noi non chiediamo più soldi, ma di poter gestire a parità di costi le competenze direttamente sul territorio. Se c’è qualche comunità al Sud che esporta ammalati, non ha acqua potabile e si trova i rifiuti in strada non è per colpa dell’autonomia, ma della malagestio accumulata negli anni.  

Ma in questa fase c’è chi ritiene, anche tra i suoi alleati, che le priorità per gli italiani siano altre. Per cui se Salvini dice che l’autonomia va approvata nel primo Consiglio dei ministri, viene obiettato che prima c’è l’emergenza energia...
Ci sono attività contingenti e altre ad ampio respiro, strutturali. È chiaro che c’è l’emergenza del caro bollette, è scontato questo. Ma da qui a dire che il Paese non deve cambiare pelle vuol dire portarlo al collasso. Le riforme si fanno quando sono pronte e necessarie. Se tutti avessero la pancia piena in questo Paese, non interesserebbe alcuna riforma.

Che cosa può fare la Regione per l’emergenza energia? Quali richieste al Governo?
Nei giorni scorsi ho già incontrato i sindacati e dopo il voto convocherò un tavolo comune con parti sociali e categorie produttive per mettere a punto le richieste da presentare al Governo.

Cassa integrazione straordinaria?
La vedrei come una sconfitta. Dobbiamo evitarla. La Cig non garantisce lo stipendio pieno e inoltre l’inflazione riduce il potere d’acquisto: sarebbe una ricaduta negativa non una soluzione salvifica.

Teme un autunno caldo?
Il rischio è elevato. Servono toni più pacificatori e meno bellicosi a livello internazionale e lavorare per la pace. Non ci possiamo permettere un nuovo Afghanistan in Europa.

Da quanto emerge dal territorio, pare che i veneti cerchino garanzie e protezioni più ampie di fronte alle maxi bollette e all’incertezza della guerra rispetto all’autonomia che è percepita come una questione territoriale...
No, non è una semplice questione di territorio, è una riforma vera, di cambiamento in una Italia centralista dove il centralismo ha fallito. Tutti i paesi che funzionano invece hanno l’autonomia o il federalismo o decentramento regionale, chiamiamolo come vogliamo.

Il pericolo percepito è che vostri alleati come Fdi vogliano legare autonomia e presidenzialismo...
Io sono assolutamente a favore del presidenzialismo, significa che il Presidente viene eletto direttamente dal popolo, come si fa con i sindaci e i presidenti di regione. Un passaggio di grande democrazia che già avviene in Francia e in altri Paesi. Non c’è nulla di scandaloso. E non la vedo come merce di scambio. Il punto è un altro. La riforma del presidenzialismo avrà necessità di tempi preparatori lunghi, l’autonomia invece è già pronta con la legge quadro.

Vede pericoli di frenate?
Primo: nessuno capirebbe una frenata in questo momento o che si dovesse aspettare ancora. Secondo, non ho motivo di pensare che Fratelli d’Italia voti contro: ha sempre sostenuto l’autonomia durante la campagna referendaria.

Fratelli d’Italia potrebbe superare, secondo i sondaggi, la Lega in Veneto...
Aspettiamo i dati del 25 settembre. Di sorpassi ne ho visti tanti, poi c’è chi ha forato per strada ed è rimasto a piedi. Vedi i grillini per esempio. L’importante per la lega è difendere l’identità che è il lasciapassare del consenso e non distrarsi guardando cosa fanno gli altri, ma tenere la nostra linea.

Importanti esponenti della Lega in Veneto sostengono che se non si farà subito l’autonomia, il prossimo Governo avrà vita breve. È così?
Io la dico in modo diverso. Per noi è un progetto imprescindibile, a 360 gradi. Lo dovrebbe essere per tutto il centrodestra visto che è nel programma. Io non mi fascio la testa prima di andare in ospedale e vedo dai programmi che è chiara la posizione di tutto il centrodestra a favore dell’autonomia. Un atto di arresto del processo sarebbe un gesto di gravissima incoerenza e irrispettoso nei confronti dei cittadini.

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Nei paesi che hanno votato per l’autonomia si respirà un po’ di scetticismo...
Lo scetticismo è umano, fa parte del pessimismo cosmico. Questi discorsi li ho sentiti anche per le Olimpiadi invernali del 2026 e per la Pedemontana.

Domenica c’è il raduno di Pontida: ci sarà?
Io ci sarò e il prato sarà pieno. Siamo andati a Pontida con tutti i tipi di clima elettorale: mare mosso, temporale, cielo sereno...

Spera nell’autonomia come regalo di Natale?
Sono convinto che se non ci prendiamo in giro, possiamo averla anche prima....

Maurizio Battista

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