Un’estate difficile, ma comunque gestibile visto il calo delle corse. Ma a settembre sarà dura, anzi durissima. Se non è allarme poco ci manca, e trovare decine di autisti in poco tempo è praticamente impossibile. Ne mancano almeno cinquanta all’Azienda Trasporti Verona, con il rischio concreto di una diminuzione dei tragitti degli autobus in città e provincia, proprio in concomitanza con il ritorno a scuola dopo le vacanza.
Mancanza cronica di autisti a Verona
Una situazione non certo nuova e che si trascina da tempo, a cui purtroppo non sembra esserci rimedio. E se fino a qualche anno fa per i concorsi e le assunzioni l’Atv doveva affittare un capannone della Fiera per ospitare i 1.500 candidati, adesso agli stessi concorsi di presentano in 10, forse 20 persone. «E dopo le varie verifiche e prove rimangono in pochi, si contano sulle dita di una mano», certifica il direttore generale di Atv Stefano Zaninelli.
«Siamo sottodimensionati e non è una novità, ci mancano una cinquantina di autisti senza contare l’alto turnover di licenziamenti», visto che l’età media dei lavoratori nell’azienda scaligera è abbastanza alta. A poco serve il progetto di apprendistato professionalizzante, molto valido nelle intenzioni e nel riuscire ad accogliere giovani, ma di ingressi ne servirebbero molti di più. «Al momento ci sono circa una ventina di giovani che poi prenderemo a lavorare con noi», continua Zaninelli, «ma ci vorrà comunque un anno di tempo e a noi altri autisti servono subito. Per quanto riguarda il periodo estivo riusciamo a sopperire visto che con l’orario estivo le corse sono di meno, il problema sarà a settembre con il cambio di orario e la ripresa della scuole: lì saremo in difficoltà e c’è il rischio che saltino delle corse. si possono fare dei turni diversi ma c’è anche una questione sindacale e qualche corsa per forza viene tagliata, non c’è altra soluzione».
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Perché non ci sono autisti?
Ma perché il mestiere dell’autista è così poco attrattivo? «Ci sono i turni e si lavora nei weekend e alle festività, il reddito di cittadinanza non aiuta. Adesso abbiamo delle trattative sindacali ma è innegabile che sia un lavoro oggi poco attrattivo: tutte le aziende italiane sono messe così, a Padova stanno peggio di noi, ma è una magra consolazione». Sulla questione d intervengono i sindacati. «In questi giorni incontreremo il Comune e abbiamo scritto a Provincia e Regione», attacca il segretario generale Filt Cgil Verona Alessandro Poles, «un nuovo assunto prende dai 1100 ai 1300 euro, lavorando su turni e alle festività, oggi i giovani faticano a rinunciare al tempo libero e ad una certa gestione del lavoro. Soluzioni? Incentivi economici diversi, e se ci fosse più personale sarebbe più semplice anche la gestione dei turni».