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La denuncia di Faisa Cisal

Il sindacato: «Atv senza autisti? Colpa di pensionamenti e di 80 licenziamenti spontanei nel 2022»

Per il segretario, Stefano Ferrari, la «politica miope di ATV relativamente alle retribuzioni contribuisce a ridurre il servizio ai cittadini»
Autobus Atv nella sede di lungadige Galtarossa
Autobus Atv nella sede di lungadige Galtarossa
Autobus Atv nella sede di lungadige Galtarossa
Autobus Atv nella sede di lungadige Galtarossa

La decisione di Atv, l'azienda di trasporto pubblico veronese, di sospendere una sessantina di corse a causa della carenza di autisti scatena la durissima reazione del sindacato di categoria Faisa Cisal che denuncia una situazione ben diversa da quella illustrata dai vertici dell'azienda di lungadige Galtarossa.

Dimissioni di massa, officine in difficoltà e politica assente

In particolare, Stefano Ferrari, segretario Provinciale e Regionale FAISA-CISAL, sostiene che la carenza degli autisti è causata sia dai pensionamenti che dalle moltissime dimissioni avvenute tra il personale lo scorso anno: nel 2022, secondo il sindacato, sarebbero 80 gli operatori che si sono licenziati.

Ma non è tutto, il sindacato sottolinea anche lo stato di difficoltà in cui versano anche le officine Atv dove, a causa della mancanza di personale qualificato, si accumulano mezzi bisognosi di manutenzione. 

Infine  una denuncia squisitamente politica: la mancata convocazione da parte dell'amministrazione comunale dei rappresentanti dei lavoratori nelle scelte della mobilità. «Nemmeno una volta in 5 anni! Cosa mai accaduta prima: infatti fin dalle prime amministrazioni Sironi era stato istituito un tavolo permanente della mobilità che si riuniva 2/3 volte l’anno con l’Assessore, il responsabile dell’ufficio Mobilità e Traffico e un esponente della Polizia Municipale, per affrontare i problemi e migliorare la qualità della vita a Verona», precisa Ferrari.

Stesso prezzo (già pagato) e servizi inferiori

«Da metà gennaio i fruitori (clienti) del servizio di Trasporto Pubblico Locale si troveranno a pagare (o ad aver già pagato) un abbonamento annuale e a vedersi diminuire il servizio, nonostante l’inquinamento sempre in allarme e traffico sempre più intenso e caotico», precisa il sindacato.

«E se ancora non basta, a causa dell’aumento dei tempi di percorrenza dovuto alle criticità del traffico e alla mancanza di personale, è stato scelto di far partire le prime corse del mattino in anticipo, cosicché i tempi di percorrenza a carico degli utenti si allungano e il servizio offerto si degrada ulteriormente, divenendo sempre meno appetibile». 

Servizio pubblico sempre meno attraente, più traffico sulle strade

Di fatto, secondo i sindacalisti, i viaggiatori devono uscire prima di casa per fare la stessa strada, e alla sera non possono fare conto sull'autobus per i loro spostamenti e il rientro alle loro case.

«Tutto ciò ovviamente sempre a parità di costo di biglietti e abbonamenti, e così il danno porta altro danno, in quanto i clienti sempre più si allontanano dal Trasporto Pubblico Locale e si spostano con mezzi propri, intasando ulteriormente il traffico! Sappiamo che la situazione del trasporto pubblico a Verona è alquanto critica, mentre una città turistica di questa dimensione meriterebbe un trasporto pubblico all'altezza delle aspettative di cittadini e turisti», prosegue la nota sindacale.

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Personale sottopagato e officine sotto organico

«La politica miope di ATV relativamente alle retribuzioni contribuisce a ridurre il servizio ai cittadini, pur mantenendone inalterato il costo», prosegue il sindacalista. «E questa è solo una delle molteplici problematiche: vogliamo parlare dello stato delle officine ATV che sono anch’esse sotto organico oramai da anni?  E sempre a causa di scelte aziendali quantomeno discutibili: cercare di trovare personale specializzato sottopagandolo rispetto alle offerte delle officine private è un’operazione evidentemente impossibile. Con l’esito che in ogni settimana dell’anno, nei vetusti capannoni aziendali stazionano una pletora di autobus fermi in attesa di manutenzione».

Innovazione, appello alla politica

Faisa Cisal  ammette di confidare nell’attuale Amministrazione Comunale e in un «auspicabile balzo d’orgoglio degli amministratori provinciali».

E precisa: «Il trasporto pubblico sul territorio non ha più ricevuto sostanziali innovazioni dai primi anni ‘90, quando nacquero le cosiddette “linee forti”: a Verona il trasporto urbano è stato concepito trent’anni fa: noi crediamo sia giunto il momento che debba essere adeguato alle esigenze di mobilità del terzo millennio. L’opera filoviaria in cantiere da decenni – se mai ci si arriverà - non può bastare.

 

 

 

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