<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il gesto portafortuna

Mani sul seno di Giulietta, il Comune pensa a cartelli sul consenso: «Nessun divieto, ma un invito a pensare al gesto»

Il foro sulla statua per le continue carezze dei turisti è diventato un caso. Ma per ora nessun divieto
La statua di Giulietta con il foro sul seno (foto Marchiori)
La statua di Giulietta con il foro sul seno (foto Marchiori)
La statua di Giulietta con il foro sul seno (foto Marchiori)
La statua di Giulietta con il foro sul seno (foto Marchiori)

Tutelare la statua di Giulietta dal logorio che migliaia di mani ogni giorno provocano sul bronzo che la plasma e che hanno già aperto un foro sul suo seno destro. E, al tempo stesso, far riflettere.

 

La filosofia dell’iniziativa

Toccare il seno alla bella Capuleti è ormai un must per chi arriva in pellegrinaggio laico ai piedi del Balcone, ma presto potrebbe essere disincentivato da messaggi multilingue che puntano a sottolineare l’inadeguatezza. «È bene cogliere l’occasione del degrado fisico della statua per sollecitare una riflessione sul tema del consenso. La mia idea, al vaglio di un gruppo di lavoro, è di esporre in più punti vicino alla statua messaggi nei quali la fanciulla esprima il proprio consenso ad essere, ad esempio, fotografata e presa per mano o sottobraccio. Di certo, ad essere trattata con rispetto», spiega la vicesindaca Bissoli, con delega alla Parità di genere.

Ben inteso, al momento nessuna decisione è presa. Inoltre, la statua rimarrebbe comunque pienamente accessibile, esattamente come ora: non si stanno valutando divieti, tanto meno sanzioni, per chi dovesse comunque continuare a palpeggiare il duro seno dell’eroina shakespeariana. «Non limitazioni ma una chiara dichiarazione di consenso per alcuni comportamenti rispettosi. L’obiettivo è quello di stimolare in ciascuno una riflessione sull’opportunità, o meno, di alcuni gesti», ribadisce Bissoli. Nessuna bigotta censura della palpatina, quanto piuttosto un sottile ragionamento su quel «sì» senza il quale non dovrebbe essere lecito muovere nemmeno un muscolo. Tra l’altro, non è la prima volta che la questione tiene banco dentro e fuori le Mura.

Alla fine dell’anno scorso, la moda di strofinare le mani sul seno della statua era stata criticata – ma anche difesa – a livello nazionale.

 

Il precedente

Ad accendere i riflettori, il tg satirico Striscia la notizia che aveva dato voce alla lettera aperta di un dirigente scolastico toscano che, reduce da una gita a Verona, era rimasto spiacevolmente stupito da tale gettonatissimo gesto. E aveva pubblicamente esortato l’amministrazione comunale e i veronesi a prendersi carico della tutela della statua e, di riflesso, del corpo di ciascuna donna.

Il dibattito aveva tenuto banco anche oltre un decennio fa, quando la prima bronzea Capuleti opera dello scultore Nereo Costantini era risultata forata e discuteva se e come sostituirla. Il ragionamento era stato tuttavia molto più pratico e verteva sull’opportunità di rifare una statua destinata al tocco ripetuto e dunque al danneggiamento. Era stato ipotizzato di rialzarla con un piedistallo più alto in modo da rendere impossibile palpatine e altre prese, oppure di transennarla con un cordolo tenendo a distanza i turisti. Non un cenno, invece, sul del gesto di milioni di mani su un seno.

Leggi anche
«Giulietta porta fortuna Non si può proibire di toccare la statua»

 

Il fronte dell’ingresso

«Gli anni passano e le sensibilità si modificano. Ora ci stiamo interrogando non tanto sull’usura ma sul gesto: non va bene dare tutto ciò per scontato. Il degrado fisico della statua sta semmai accelerando una decisione che è giusto che ci sia», si dice quindi d’accordo con la collega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, impegnata su un altro fronte che riguarda l’eroina shakespeariana: quello dell’accesso al Cortile. Già dieci anni fa, la soluzione sembrava ormai risolta tanto che si palesava l’ingresso a pagamento già da inizio 2014. «Il tema è molto complesso, i facili annunci lasciano il tempo che trovano. Stiamo lavorando passo dopo passo come formichine ma siamo a buon punto su quella che è la strada scelta e cioè l’ingresso, a pagamento, da piazzetta Navona, sono ottimista. Il dialogo con i portatori d’interesse è ora disteso e prosegue propositivo: all’inizio così proprio non era, siamo dovuti partire da sottozero», riassume Ugolini.

Ilaria Noro

Suggerimenti