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Parona/Arbizzano

Rogo Coati, il comitato torna a riunirsi e non esclude «azioni eclatanti»

di Ilaria Noro
A tre mesi dall'incendio che ha distrutto il salumificio, mercoledì 10 maggio una nuova riunione del Comitato Salviamo Parona e Arbizzano
Quel che resta del salumificio Coati a tre mesi dal devastante rogo
Quel che resta del salumificio Coati a tre mesi dal devastante rogo
Quel che resta del salumificio Coati a tre mesi dal devastante rogo
Quel che resta del salumificio Coati a tre mesi dal devastante rogo

A tre mesi esatti dal devastante rogo che ha ridotto a un cumulo di macerie i 26mila metri quadri dello stabilimento Coati, nella zona industriale di Arbizzano a Negrar, a pochi passi dall'abitato di Parona, il Comitato Salviamo Parona e Arbizzano torna a riunirsi.

All'ordine del giorno della riunione, fissata per mercoledì 10 marzo, alle 20.30, negli spazi di Villa Albertini ad Arbizzano di Negrar, le «proposte circa le nuove azioni da intraprendere» e «il calendario delle iniziative da assumere a tutela degli abitanti delle frazioni confinanti con il cantiere, in risposta alle numerose e inascoltate manifestazioni di disagio e denunce per i danni derivanti dall’evento e per le tempistiche delle successive operazioni di bonifica e smaltimento», dichiara il comitato costituitosi spontaneamente qualche settimana dopo l'incendio e presieduto da Sergio Cucini.

Le richieste alle amministrazioni comunali

Dopo 50 giorni dalla partecipata assemblea di Parona, il Comitato relazionerà ai soci e alla cittadinanza sull’incontro avvenuto nelle scorse settimane con il sindaco di Negrar Roberto Grison, l'assessora alla Saluta Elisa La Paglia, dirigenti comunali, funzionari di Acque Veronesi, alla presenza dell’assessora La Paglia per il Comune di Verona. Inoltre, sull’evoluzione delle richieste degli accessi agli atti agli enti territoriali e a quelli competenti per monitorare la situazione ambientale e la tempistica delle opere di bonifica del salumificio.

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Comitato pronto ad azioni eclatanti

«Abbiamo aspettato tutto il tempo necessario per verificare con i fatti le dichiarazioni di collaborazione ricevute durante i vari incontri e colloqui che abbiamo avuto con i sindaci, le assessore e i vari funzionari interpellati. È tempo di presentare agli aderenti al Comitato i risultati e stabilire assemblearmente i prossimi passi da intraprendere, tra i quali non ne escludo di eclatanti», spiega Cucini.

Quello spazio ora distrutto dalle fiamme «non deve diventare un cantiere infinito» è il monito di Cucini che solleva anche la questione dei forti disagi cui sono sottoposti quotidianamente gli abitanti delle zone limitrofe e quanti lavorano nel sito industriale e dintorni «costretti a convivere con odori che in certi orari e giornate rasentano il nauseabondo» e le preoccupazioni circa un probabile e atteso «peggioramento della situazione sanitaria per l’anomala presenza di mosche della carne che molti hanno riscontrato, testimoniato e segnalato a tutti gli indirizzi raggiungibili».  

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