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incendio al salumificio

Rogo Coati, a giorni sarà riaperto il traffico: «Viabilità e inquinamento osservati speciali»

di Camilla Madinelli
Dopo oltre un mese riaprirà il tratto di via Da Vinci su cui si affacciano le macerie. Rimane alta la guardia di cittadini e istituzioni sugli effetti del rogo: «Dal monitoraggio dell’aria nessun dato allarmante»
Le macerie del salumificio Coati di Arbizzano distrutto da un incendio e gli assessori Elisa La Paglia e Tommaso Ferrari
Le macerie del salumificio Coati di Arbizzano distrutto da un incendio e gli assessori Elisa La Paglia e Tommaso Ferrari
Le macerie del salumificio Coati di Arbizzano distrutto da un incendio e gli assessori Elisa La Paglia e Tommaso Ferrari
Le macerie del salumificio Coati di Arbizzano distrutto da un incendio e gli assessori Elisa La Paglia e Tommaso Ferrari

Viabilità e inquinamento osservati speciali, nell'area industriale artigianale di Arbizzano, a seguito dello spaventoso incendio che lo scorso febbraio ha mandato in fumo il Salumificio Coati. Circolazione bloccata, traffico di mezzi pesanti, qualità dell'aria e del suolo sono tra i punti dolenti osservati anzitutto dai residenti nella zona. Ma sono tenuti d'occhio anche dalle istituzioni locali.

Con una novità: sarebbe ormai prossima la riapertura del tratto di via Leonardo da Vinci, lungo circa 300 metri, su cui si affacciano oggi le macerie dell'azienda e da dove faranno sempre più avanti e indietro i grossi camion adibiti alla rimozione del materiale contaminato.

Ripristinata la viabilità

Nell'arco di alcuni giorni, si spera sei al massimo, la via interdetta al traffico da oltre un mese potrà riaprire i battenti alla normale circolazione. L'attenzione comunque, considerato l'andirivieni dei tir per la tanto invocata bonifica, dovrà essere massima: il limite dei 50 chilometri orari sarà abbassato a 30 e saranno sistemati rallentatori di velocità per suggerire la massima prudenza agli utenti della strada.

Quella che invocano, tra l'altro, anche per quanto riguarda la pianificazione territoriale e la salute pubblica, molti residenti in questa zona di confine compresa tra Arbizzano e Parona. Si sono fatti sentire sabato 25 marzo, fischietti scatenati e cartelli di protesta ben in vista, marciando in una manifestazione pacifica di protesta da Parona fino ai resti dello stabilimento.

È stata organizzata dal comitato Salviamo Parona e Arbizzano per gridare il disagio di chi ha dovuto convivere con le conseguenze ambientali dell'incendio e oggi teme che l'area, tra carni bruciate in putrefazione, liquido anti incendio sparso in grandi quantità e cattivi odori, sia fortemente inquinata. Per chiedere una rapida ed efficace bonifica del sito. Per testimoniare «i tanti problemi generati da un'azienda troppo grande a ridosso di un'ampia area residenziale e di un evento catastrofico che ha condizionato la vita di una comunità indifesa, costretta a pagare un prezzo alto in termini di salute umana e salubrità ambientale».

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Inquinamento dell’aria

Intanto dall'attività di monitoraggio dell'atmosfera seguita dai Comuni di Negrar di Valpolicella, Verona e San Pietro in Cariano sembrano non emergere dati allarmanti.

«Coordinandoci tra Comuni ed enti preposti abbiamo pianificato da settimane un monitoraggio ambientale, al fine di tenere la situazione sotto controllo», spiega l'assessore all'Ambiente di Verona, Tommaso Ferrari. «Le analisi condotte fin qui non danno risultati anomali, fortunatamente, ma continueremo a monitorare la situazione e a comunicare le risultanze delle verifiche».

L'assessore scaligero ha preso parte al corteo insieme all'assessora alla Salute Elisa La Paglia e alla presidente della Seconda Circoscrizione, Elisa Dalle Pezze. «Abbiamo voluto partecipare per ascoltare le richieste dei cittadini e del comitato, nonché ribadire l'attenzione dell'amministrazione sulle ricadute per la salute pubblica». Un impegno confermato tra l'altro, una decina di giorni fa, anche dai sindaci di Verona Damiano Tommasi, di Negrar di Valpolicella Roberto Grison e di San Pietro in Cariano Gerardo Zantedeschi durante l'incontro con una delegazione di cittadini in cerca di risposte. E di soluzioni.

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