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Elezioni

Il giorno dopo nel centrodestra. Salvini: «Errori da non ripetere», Ferro: «Forza Italia disposta a collaborare»

Salvini con Sboarina e Meloni
Salvini con Sboarina e Meloni
Salvini con Sboarina e Meloni
Salvini con Sboarina e Meloni

Il giorno dopo. Arrivano da tutta Italia le reazioni alla vittoria di Damiano Tommasi, eletto ieri sindaco di Verona, segno - se ce ne fosse bisogno - che le amministrative in città hanno calamitato l'attenzione di tutto il Paese. Tra i primi ad esporsi, dicendosi disponibile a una «collaborazione leale» nei confronti del neo primo cittadino Tommasi, è stato il senatore veronese di Forza Italia, Massimo Ferro. In mattinata, però, ha parlato anche Flavio Tosi: «Il nostro sarà un approccio pragmatico», ha detto in riferimento al risultato delle urne.

«Hanno giocato un pò di presunzione e una mancata capacità di lasciare da parte le legittime aspirazioni di ciascuno per far trionfare il bene comune», ha commentato l'esito delle urne Massimo Ferro, senatore veronese e responsabile nazionale del dipartimento Politica Economica di Forza Italia. Aggiungendo: «Avevamo chiesto un passo a lato a tutti i candidati del Centrodestra, cercando di individuare una candidatura unitaria, ma ha prevalso il duello rusticano. Buon lavoro al nuovo sindaco, che troverà in Forza Italia la forza moderata, liberale, europeista, atlantista, di ispirazione cristiana disposta a collaborare lealmente nel rispetto dei ruoli per il bene della nostra Verona».

In mattinata ha parlato anche Flavio Tosi: «Se ci fosse stato l'apparentamento l'impresa sarebbe stata possibile. Ma se il sindaco uscente al primo turno prende il 32% vuol dire che qualcosa non funziona». E ancora: «Con Tommasi? Ci sarà un approccio pragmatico, senza ostruzionismo o barricate. Faremo delle proposte per il bene di Verona». Tosi, poi, ha aggiunto: «Mentre Salvini aveva capito che per salvare la situazione a Verona era utile l'apparentamento con noi Luca Zaia «ha sbattuto la porta». Mentre su Meloni«Se si sono rotti i tavoli a Catanzaro a Parma e anche altrove la causa è Verona, ovverosia Fratelli d’Italia ha detto a FI "siccome a Verona non cedete su Sboarina rompiamo i tavoli anche altrove" e così è successo». 

Altre reazioni, invece, sono arrivate a livello regionale e nazionale. 

 

 

Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, infatti, ha parlato delle elezioni scaligere: «A Verona è stata bellissima la campagna elettorale civica di Tommasi. La candidatura di Tosi prendeva anche gente che al secondo turno ha votato Tommasi. Bisogna sempre stare attenti a dare un giudizio nazionale, perchè l’affluenza è più bassa alle amministrative rispetto alle politiche. Ma non c’è dubbio che ha vinto il centrosinistra e ha perso il centrodestra». 

Così invece Matteo Salvini in un post su Facebook: «Spiace per le città perse al ballottaggio, nonostante l’impegno di candidati e militanti, spesso per le divisioni e i litigi nel centrodestra come a Verona, che non si dovranno più ripetere. Spiace per la bassa partecipazione al voto, spesso inferiore al 30%, un segnale che costringe tutti a lavorare di più e meglio. Buon lavoro a tutti i nuovi sindaci eletti e già da oggi al lavoro, che fra primo e secondo turno vedono passare il centrodestra da 54 a 58».

La sconfitta di Verona con l’elezione a sindaco di Damiano Tommasi del centrosinistra «ci dà una grande lezione: se non cambiamo atteggiamento e non facciamo una seria riflessione perderemo le politiche e la Regione». Non usa mezzi termini Roberto Marcato, assessore veneto e leader di primo piano della Lega regionale per capire che la sconfitta di Federico Sboarina deve far cambiare qualcosa all’interno del centrodestra. «Sono più preoccupato della reazione alla sconfitta - rincara - che del risultato per due motivi. Perchè ho il timore che anzichè fare un’analisi profonda, violenta e onesta, si cerchino delle scuse, per ognuno vuole difendere il proprio orticello, la propria posizione. E poi perchè - conclude - si dovrebbe parlare, dire, e non lo fa».

«I nostri voti sono stati essenziali in tante città, da Verona a Monza ad Alessandria, a Catanzaro. Segno evidente che c’è uno spazio molto significativo per un’offerta riformista e pragmatica sganciata dal conflitto ideologico. Quando il centrosinistra o il centrodestra sono in grado di recepirla la differenza è evidente», ha detto invece il segretario di Azione, Carlo Calenda nel corso dello Speciale Tg1 dedicato alle elezioni amministrative.

 

 

 

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