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Violenza in piazza Bra

Ragazzino pestato, l'autista eroe: «Lo rifarei, ho un figlio di quell'età. Non si può voltarsi dall'altra parte»

di Alessandra Vaccari
Il conducente del bus Atv ha visto la scena ed è intervenuto: «Non ho pensato che potevano essere armati, dovevo fare qualcosa»
Fermo immagine dal video che riprende il pestaggio di un ragazzino in piazza Bra
Fermo immagine dal video che riprende il pestaggio di un ragazzino in piazza Bra
Fermo immagine dal video che riprende il pestaggio di un ragazzino in piazza Bra
Fermo immagine dal video che riprende il pestaggio di un ragazzino in piazza Bra

«Lo rifarei, certo. Mi tremano ancora i polsi, non riguardo nemmeno più il video perchè mi fa stare male. Non è normale trovarsi davanti a scene del genere». A parlare è l’autista del bus che l’altro pomeriggio ha evitato che si completasse il pestaggio di un ragazzino, studente, in piazza Bra, nei pressi del Comune.

«Ero fermo in coda per il semaforo rosso, e ho visto che dei ragazzi inseguivano e prendevano a sberle un ragazzino. Ho messo le quattro frecce e spento il bus, quindi sono corso verso di loro. Lui ha tentato di difendersi e di scappare sui gradini del Comune. Il gruppetto lo ha inseguito e trascinato giù», racconta l’uomo, «uno gli si è messo a cavalcioni sopra il busto e lo prendeva a pugni, mentre gli altri quattro gli sferravano scarpate in testa. Mi è venuta una rabbia addosso e non ho esitato a mettermi in mezzo, loro vedendomi deciso sono scappati via, perché questi fanno i forti con i deboli».

Un rammarico: «Davanti ad un’aggressione non si può girare la testa dall’altra parte e ho visto persone passarmi accanto facendo finta di niente. Ho dei figli che hanno più o meno l’età della vittima. Al posto suo poteva esserci mio figlio. Non può essere. Certo potevano essere armati, non ci ho pensato in quel momento. Ho visto rosso».

E aggiunge: «Il ragazzino era terrorizzato, gli ho chiesto cosa fosse accaduto mentre aspettavamo l’ambulanza. Mi ha detto che i ragazzini si erano avvicinati con la scusa di chiedere un euro e poi lo hanno aggredito. I miei colleghi mi hanno fatto i complimenti, anche la mia Azienda, e ho parlato con la mamma della vittima che mi ha ringraziato tantissimo per quello che avevo fatto per lui. Davvero non so come sarebbe andata a finire, è stato preso a scarpate in testa mentre era per terra sotto al Comune. Servirebbero leggi più pesanti, sarebbe forse l’unico modo di arginare questo fenomeno».

In crescita e non soltanto nella nostra città. Sul caso è intervenuto il presidente del Veneto Luca Zaia per «esprimere la sua gratitudine all'autista dell'azienda Atv che ha scelto di non voltarsi dall'altra parte, intervenendo a difesa di un giovane preso a calci e pugni da alcuni coetanei». Nel condannare l'episodio il governatore rileva «che ogni atto di violenza va stigmatizzato con fermezza in quanto non rappresenta il modo corretto per far valere e rivendicare le proprie ragioni». Sul caso ci sono indagini della polizia locale, nel video gli aggressori sono riconoscibili in parte.

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