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il caso movida

Rumori molesti o disturbo alla quiete pubblica? Ecco quali sono le regole

di Alessandra Vaccari
La normativa comunale stabilisce decibel ed orari, chi li viola può essere sanzionato e anche denunciato
Alcuni residenti si lamentano per rumori e schiamazzi fino a notte fonda
Alcuni residenti si lamentano per rumori e schiamazzi fino a notte fonda
Alcuni residenti si lamentano per rumori e schiamazzi fino a notte fonda
Alcuni residenti si lamentano per rumori e schiamazzi fino a notte fonda

C’è un regolamento comunale che stabilisce che cosa si possa fare in termini di musica, utilizzo di condizionatori ed altre attività che possano recare fastidio ai cittadini. In questi giorni in cui si è tornato a parlare di movida, e il Comune sta valutando di seguire il modello Torino con maggiori controlli e “spalmando“ i giovani in più zone, dialogando con esercenti e forze dell’ordine, si torna a parlare di fonometro, uno strumento in vendita a partire da poche decine di euro che rileva i decibel. Ma che è facilmente sostituibile scaricando una App dallo store del nostro telefonino.

Certo è che per avere rilevazioni valide in tribunale, il fonometro dev’essere piazzato dall’Arpav per una serie consecutiva di notti affinchè si possa certificare che il disturbo esiste davvero.

Notti d’estate finestre aperte, musica e canti che arrivano a impedire i nostri sonni, si lamentano i residenti del centro, ma in una città turistica come la nostra è quasi impossibile garantire silenzio. Se poi si tratta di un disturbo occasionale scattano le telefonate alla polizia locale, soprattutto e ad altre forze dell’ordine che arrivano, cercando di far smettere i rumori, ma accade anche che appena svoltato l’angolo, i rumori riprendano.

C’è chi si mette nelle mani di esperti, ma questo quando il rumore è costante, continuo.

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La soglia di tollerabilità

Qual è la soglia di tollerabilità da rispettare per non incorrere nel reato di disturbo della quiete pubblica? I rumori provocati da servizi pubblici e commerciali, come bar, locali, ristoranti, sono i proprietari dei locali che devono fare in modo che i clienti non provochino rumori o schiamazzi eccessivi. Devono stare attenti anche ai suoni creati da strumenti musicali, elettronici, radio, televisione e così via, che non devono superare i 3,5 decibel. In caso contrario potrebbero rischiare una sanzione di tipo penale.

Per quanto riguarda i locali che fanno musica dal vivo fino a tarda notte, il proprietario è tenuto a chiedere un permesso dal Comune in cui si trova il locale. In caso contrario, scatta il rischio di sequestro o di chiusura del locale.

Cosa fare e chi chiamare per segnalare il disturbo

Una domanda che in molti si pongono quando si trovano in una condizione perenne di disturbo della quiete pubblica da parte di altri, perché vivono nell’appartamento sopra un locale aperto di notte, perché i vicini sono eccessivamente rumorosi in orari non consentiti o perché hanno un cane che abbaia in modo eccessivo, è: cosa fare e chi chiamare?

Essendo un reato perseguibile d’ufficio la querela non è necessaria, ma è comunque possibile sporgere denuncia alle autorità competenti; si può procedere chiamando direttamente la polizia locale o i carabinieri: il loro intervento porterà a stilare un verbale dopo aver constatato la portata dei rumori considerati molesti.

Le forze dell’ordine potranno dunque essere sentite come testimoni durante il processo penale. Nel caso in cui non sia possibile parlare di reato perché soltanto una persona è disturbata da rumori non si devono chiamare la polizia o i carabinieri. Ci si potrà rivolgere direttamente al proprio amministratore di condominio, che però non ha la facoltà di regolare i rapporti privati fra i condomini. Sarà allora necessario l’intervento di un avvocato.

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