<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La crisi e gli anziani

Le case di riposo si preparano ad aumentare le rette: «Le bollette sono un salasso»

Per le famiglie degli ospiti si prospettano ulteriori rincari delle rette
Per le famiglie degli ospiti si prospettano ulteriori rincari delle rette
Per le famiglie degli ospiti si prospettano ulteriori rincari delle rette
Per le famiglie degli ospiti si prospettano ulteriori rincari delle rette

A conti fatti, letteralmente, «è un disastro». Adelaide Biondaro, direttrice dell'Istituto assistenza anziani (sette sedi e un asilo nido aziendale) non lo nasconde: «A fine anno, se va bene, chiuderemo con almeno un milione e mezzo di perdite su un bilancio di circa 24». C'era e c'è ancora il Covid: «Ed una parte delle perdite deriva proprio dal lungo effetto della pandemia». Ma oggi pesano soprattutto le bollette, il «caro energia»: più 38 per cento per il solo teleriscaldamento nei primi sei mesi del 2022, percentuale che sale al 45 considerando anche gas ed elettricità.

«Impensabile scaricare questi costi sulle famiglie, anche se l'incremento delle rette, fatalmente, arriverà con il bilancio di previsione a fine anno. Salvo interventi pubblici di sufficiente impatto», ammette. La «tempesta perfetta», tra crisi post emergenza sanitaria, guerra e incertezza politica, sta per abbattersi anche sugli anziani. E le loro famiglie.

«I segnali erano avvertibili già nell'autunno dello scorso anno. Tecnicamente avremmo dovuto prevedere, per coprire in parte il disavanzo, aumenti di circa cinque euro. Si è scelto di limitare l'incremento a tre, per non penalizzare oltre misura i nostri ospiti». Le previsioni per il futuro prossimo non sono, però, migliori: «Novembre porterà il bilancio di previsione per il 2023 e temo che un ulteriore ritocco verso l'alto sarà inevitabile. Quanto? Impossibile dirlo ora», ammette Biondaro. «La crisi si intravvedeva», aggiunge, «ma chi, nell'autunno scorso, avrebbe messo nel conto la guerra russa in Ucraina con ciò che ne sta derivando?».

Gli aumenti del 2021 erano stati decisi, con ancora sulle spalle il peso della pandemia, dei posti letto ridotti e delle spese aumentate a dismisura, «nella speranza che la primavera avrebbe portato un miglioramento. Si credeva di potere considerare le cose sotto una luce diversa, anche se, quanto a costi dell'energia sul mercato, si viveva ormai giorno per giorno. Poi le cose sono andate come vediamo. Ed ora si aggiunge, come sovrappiù, l'incertezza politica... Un problema che investe pesantemente anche il nostro settore. E cui solo un forte provvedimento governativo di sostegno può mettere davvero rimedio».

Al momento, dalla regione, sono arrivati solo compensazioni «per le mancate entrate causate dal Covid». Pandemia che pure presenta ancora il conto, salato, sia pure al momento senza decessi né situazioni preoccupanti. «C'è stata comunque dapprima la crisi nella disponibilità di infermieri, cui si è ovviato con nove arrivi dal Brasile e l'assegnazione, per altri operatori, anche ad una ditta esterna che impiega professionisti provenienti dall'Albania», spiega la direttrice dell'Iaa veronese. Resta il nodo degli operatori socio-sanitari. «È in atto un concorso e le candidature sono numerose», spiega Biondaro. «La speranza è, entro la fine dell'anno, di potere riaprire i posti letto al "Parco" e al "Loro", diverse decine in tutto». Salvo nuove emergenze, poiché al momento «in una situazione Covid per ora senza problemi particolari» vale ancora la regola dello «stop» ai nuovi ingressi in presenza di contagi in una singola struttura.

«Conti in rosso? Lo sappiamo bene, gli appelli li abbiamo letti e sono ben chiari, discussi già anche in sede di commissione. Siamo di fronte ad un problema che sta investendo l'intero comparto sanitario e non solo, poiché si presenterà presto anche per le scuole», commenta l'assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin. «Sul fronte regionale stiamo cercando di capire, con fatica, cosa sia possibile fare, oggi con l'esecutivo tuttora in carica e quanto prima con quello che nascerà dal voto di settembre». Non ci sono garanzie. «L'unica certezza è come il tema dei costi lievitati a dismisura nei settori chiave della società, sia una assoluta priorità: il prezzo non lo possono né devono pagare le famiglie», ribadisce. Anche se purtroppo, almeno in parte, così sarà

Paolo Mozzo

Suggerimenti