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Vicenza

Il granchio blu entra nel carrello e nel menu dei vicentini

Nei supermercati vicentini è iniziata la vendita al banco del crostaceo, che suscita curiosità anche per il prezzo molto conveniente

“Il granchio blu è un frutto del mare. Te lo puoi fare sia arrosto, bollito, grigliato al forno, saltato”. È una frase iconica che più iconica non si può quella tratta dal celebre film “Forrest Gump” e che da giorni i social stanno utilizzando per raccontare, con il sorriso, il fenomeno granchio blu. Una vicenda che, da tragedia per l’ecosistema marino, si sta trasformando sempre più in caso di “costume”, pronto a cambiare i gusti degli italiani - e dei vicentini - a tavola. Soprattutto da quando è possibile acquistare il particolare crostaceo anche al supermercato e, addirittura, consumarlo pulito, cucinato e impiattato nei ristoranti, come dimostra il tentativo del Company di strada Padana verso Padova (vedi accanto).

La prima grande distribuzione alla Despar

Sul fronte della grande distribuzione, ad aprire le danze è stata Aspiag Service, concessionaria di Despar, Interspar ed Eurospar, che lunedì ha annunciato l’avvio della vendita del granchio blu in tutti i punti vendita del Veneto, “per sostenere la filiera ittica ma anche per promuovere, tra la clientela, una specialità di elevata qualità”. 
All’Interspar di viale Mercato Nuovo, dove il prodotto è già molto richiesto, ieri però non è stato possibile infilare nel carrello l’inedito ingrediente. Dopo i primi “assaggi”, la prossima fornitura è attesa infatti tra domani e venerdì: «La gente ci chiama e li ordina, vengono venduti freschissimi ma già in ghiaccio, pronti per essere cucinati», spiegano dalla pescheria.
Dagli spaghetti alle insalate, con un po’ di fantasia si possono infatti mettere nel piatto ricette ghiotte, sane e, soprattutto, molto economiche. Un chilo di granchio blu, all’Interspar, costa 5,90 euro. Stesso prezzo all’Emisfero di strada Cattane, dove i crostacei sono già stati ordinati e comprati da numerosi consumatori. «Provi a fare un colpo di telefono, dovrebbero consegnarcene altri a breve», informano dal banco del pesce.

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Al Famila di via Ortigara a Creazzo, per ora nessuna traccia del temutissimo flagello dei mari. «Le forniture ittiche arrivano al giovedì e venerdì, potrebbero dunque portarcelo assieme al resto» ipotizza una dipendente. Sempre restando ai margini del capoluogo, un altro grosso punto vendita offre già agli acquirenti il pescato dei mari veneti. Al Tosano di Motta di Costabissara, i granchi dalla caratteristica nuance azzurrata si possono comprare ad una quotazione ancor più bassa: 4,50 al chilo, come recita il cartello posizionato nella vasca metallica dove sono conservati i crostacei, accanto a retine di cozze e altri prodotti ittici.

Presto arriveranno i prodotti precotti o cotti

Se qualche catena li propone dunque già pronti al consumo - leggi “morti” - ce ne sono altre che, considerandoli crostacei al pari di astici e granseole, hanno scelto di non offrirli, se non in grado di assicurare la presenza di acquari per tenerli “vivi”.
Alla Migross di Olmo di Altavilla, tra mazzancolle, cozze, vongole, totani, capesante, moscardini e seppie, di granchi blu nemmeno l’ombra. Non nel banco del fresco, se non altro. Qui, infatti, potrebbe presto fare la sua apparizione il granchio già cotto o precotto, grazie all’idea di un’azienda conserviera veneta che li sta proponendo alla gdo in queste settimane. Una preparazione che il cliente potrebbe utilizzare per altre ricette o mangiare così com’è e che avrebbe comunque un prezzo contenuto, specie se paragonato ai 16-18 euro al chilo a cui viene venduta ad esempio la granseola.

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Del resto, è concorde chi l’ha già provato, il granchio blu ha un sapore gradevole, a cui i palati italiani e vicentini potrebbero abituarsi con relativa facilità.

E il ristorante lo inserisce nel menu

Un piatto di pasta al ragù di pesce fa sempre gola. E se in quel sugo saporito fatto sobbollire con cura ci fosse non pescato “tradizionale” ma il pluriricercato granchio blu? Detto, fatto. Tra i primissimi ristoratori a proporre ai suoi clienti il manicaretto veneto c’è Luca Semenzato, titolare del ristorante Al Company di strada Padana verso Padova, che ha ufficialmente inserito nel menù il “tagliolino al granchio blu”. 
Da ieri sera, infatti, tra i primi piatti figura anche l’innovativa pasta al crostaceo azzurro. Un azzardo? «C’è moltissima curiosità attorno a questo prodotto, molte persone avevano iniziato a chiedercelo e abbiamo deciso di sperimentarlo», spiega Semenzato. Mediante il fornitore del pesce di fiducia del locale - di Chioggia - i granchi sono finiti nelle cucine del Company e di lì direttamente nel pentolone del sugo, in attesa di essere serviti con i tagliolini. 
«Non è affatto male, ha meno polpa di altri crostacei ma è molto saporito, vediamo cosa ne penseranno i clienti», sorride il titolare.
Ma la decisione di cimentarsi in una simile impresa culinaria ha anche lo scopo - come nel caso dei supermercati Interspar - di «venire incontro ai pescatori viste le pesanti ripercussioni che un crostaceo simile, che non ha antagonisti in natura genera sull’intera filiera ittica».

 

Giulia Armeni

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