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Il nodo Fondazione

Gasdia non si presenta in Consiglio comunale, sale la tensione. Tommasi: «Temiamo una crisi del settore»

Il sovrintendente assente, il sindaco attacca. Si attende ancora una documentazione che comprende eventi di extralirica
Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi in una foto d'archivio
Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi in una foto d'archivio
Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi in una foto d'archivio
Cecilia Gasdia e Damiano Tommasi in una foto d'archivio

La spaccatura tra il sindaco Damiano Tommasi, presidente della Fondazione Arena, e la Sovrintendente Cecilia Gasdia si aggrava. E passa attraverso il consiglio comunale.

Riunito in seduta straordinaria ieri sera per discutere proprio della situazione della Fondazione Arena, ha approvato la mozione che impegna il sindaco a richiedere alla sovrintendente - la cui assenza in aula è stata bersaglio e oggetto degli interventi dei consiglieri di maggioranza - una serie di documenti che, per ora, non sono stati resi disponibili.

 

I documenti non ancora presentati da Fondazione

Tra questi, le relazioni sulle strategie gestionali sotto il profilo competitivo ed economico-finanziario, sulle azioni intraprese internamente in seguito all'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e le sovrafatturazioni, una relazione sui rapporti internazionali di Fondazione Arena, compresi ingaggi da parte di altri teatri ed enti dediti alla programmazione lirica o sinfonica, tournee e collaborazioni, la programmazione completa di tutti gli eventi extra-lirica per il 2023 e un rendiconto dettagliato degli introiti per l'anno 2022 derivati dal canone di concessione dell'Anfiteatro per l'extralirica.

Documentazioni già richieste dal sindaco ma non ottenute o ricevute solo parzialmente, come ha dichiarato in consiglio dallo stesso Tommasi con un duro intervento che non lascia grandi spiragli per un dialogo futuro costruttivo e propositivo. E che fa appello alla città e al suo tessuto produttivo.

 

L'affondo del sindaco

«Si parte un passo indietro rispetto al giorno della nomina. È doveroso lavorare per costruire, cercare un dialogo proficuo ma quando si mancano appuntamenti condivisi ed espressi dal consiglio come questo si stanno chiudendo le porte. La fiducia e la reciproca condivisione degli obiettivi oggi non ci sono», ha dichiarato Tommasi aggiungendo che rispetto a «questa anomalia» e cioè alla «mancanza di trasparenza e di confronto propositivo pur su posizioni contrapposte», è «sorprendente il silenzio della città, del tessuto economico cittadino, che probabilmente non vede i rischi di questa situazione».

 

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La mozione condivisa da maggioranza e opposizione

La mozione è stata votata dai consiglieri di maggioranza e opposizione presenti, ad eccezione dell'astensione di Nicolò Zavarise della Lega. E - modifica decisa e condivisa dopo una sospensione dei lavori - impegna il presidente del consiglio comunale Stefano Vallani a riconvocare un consiglio straordinario sul tema, questa volta alla presenza della Gasdia.

«Temiamo che la città non si renda conto che un intero sistema economico e culturale rischia di entrare in crisi alla luce di una gestione torbida e fortemente ostile, nonostante le ripetute richieste di trasparenza, alla quale non è possibile garantire fiducia», hanno ribadito i consiglieri comunali di Traguardi Beatrice Verzè (capogruppo), Giacomo Cona e Pietro Trincanato. Diversa è invece la lettura della situazione che ha tracciato l'ex sindaco ora consigliere di minoranza Federico Sboarina.«Prima di fissare in fretta il consiglio si sarebbe dovuto richiedere la disponibilità degli ospiti. È evidente che questa è stata una trappola», ha commentato Sboarina.

Ilaria Noro

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