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Il manufatto caduto in Arena

La stella di Natale verrà finalmente rimossa da Bra e Arena. Anfiteatro chiuso tre giorni

Due camion e una gru si trovavano accanto alla stella e in molti hanno pensato che si trattasse di operazioni propedeutiche allo smontaggio. Invece i mezzi erano in Bra per le scenografie areniane.
La stella in piazza Bra
La stella in piazza Bra
La stella in piazza Bra
La stella in piazza Bra

Aggiornamento ore 16 del 7 aprile

A poco più di 48 ore dal conferimento dell'incarico peritale (individuato nella persona dell’ing. Alessandro Grazzini) e dal sopralluogo da lui effettuato in Arena, è arrivata oggi dal Tribunale di Verona - Ufficio del giudice per le indagini preliminari, l’autorizzazione alla liberazione dell’area sotto sequestro.

I pezzi, che restano sotto sequestro e che si trovano attualmente all’esterno e all’interno dell’Arena dopo l’incidente verificatosi il 23 gennaio scorso in occasione dello smontaggio, possono essere smontati e spostati in un capannone a Vallese di Oppeano.

Le operazioni, che richiederanno la totale chiusura al pubblico dell’Anfiteatro, avranno inizio da mercoledì 12 e si protrarranno probabilmente fino a venerdì 14 aprile.

«Un risultato quello odierno che, confidando di ottenere in tempo record le necessarie autorizzazioni della Soprintendenza – sottolinea la vicesindaca Barbara Bissoli – ci fa ben sperare di riuscire a far allontanare il basamento della Stella entro la metà della prossima settimana. Messi in sicurezza i frammenti dei gradoni e la porzione di cavea danneggiata, potremo poi consentire l'allestimento delle sedute per ospitare i concerti e gli spettacoli».

 

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Dopo la Pasqua è tempo di Natale. O meglio, della stella di Natale che, finalmente, potrebbe salutare l’Arena a cui ha mandato muti messaggi d’amore per cinque mesi per tornarsene nel deposito a passare le vacanze estive. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Maria Cecilia Vitolla, la stessa che ha conferito l’incarico per la perizia sul manufatto caduto il 23 gennaio scorso, durante le operazioni di smontaggio, ad Alessandro Grazzini, ingegnere di Torino. Imprimendo, in tal modo, l’agognata svolta per poter allestire la stagione lirica ed extralirica in tempo con le scadenze previste. Non sarà una passeggiata, tuttavia. Attorno alla stella caduta ruota una ridda di date. A partire da quelle passate: mercoledì, giorno del conferimento dell’incarico al perito e del primo sopralluogo; e ieri, giorno in cui il magistrato ha deciso che non serviva tenere sotto sequestro l’area per formulare le risposte ai quesiti posti al perito.

Camion e gru accanto alla stella, ma sono per le scenografie

Questa mattina, 7 aprile, però, intorno alla stella ci sono stati movimenti imponenti: due camion e una piccola gru sono stati avvistati da residenti e turisti proprio a ridosso della stella e in molti hanno pensato che fosse finalmente arrivato il momento dello smontaggio. O che, per lo meno, fossero iniziate le fasi preparatorie per  lo smontaggio programmato per martedì prossimo. E invece si trattava «semplicemente» di operazioni legate alle scenografie areniane, anch'esse complicate da questa stella... fuori stagione.

Tutte le scadenze

Poi ci sono le date future. quella del 13 giugno, novantesimo giorno e scadenza della perizia, nel qual dovranno arrivare sul tavolo del magistrato risposte a domande determinanti ai fini delle indagini. Come, per esempio se siano riscontrabili o meno vizi o anomalie del profilo conservativo della Stella, se ci siano state carenze o omissioni nella gestione ed esecuzione dell’operazione di smontaggio, con particolare riferimento alla selezione delle imprese coinvolte, se c’erano, ed erano adeguati, piani tecnici e progettuali per le operazioni di montaggio e smontaggio e se le operazioni di smontaggio si siano svolte adottando cautele adeguate e proporzionate alla tutela del monumento; che, si può serenamente aggiungere, non è un monumentino qualsiasi.

Arena contesa

Domande pesanti come macigni che, per certi versi, potrebbero rivelarsi determinanti non solo per l’indagine in corso, ma anche per la gestione futura della stella e della relativa coda, ma anche di tutto l’anfiteatro. Il cui utilizzo è sempre stato al centro di un dibattito che vede agli opposti estremi delle schieramenti chi vorrebbe venisse concessa per ogni tipo di manifestazione, fin a poco più delle assemblee di condominio, a quelli che vorrebbero rimanesse a uso esclusivo della lirica. In mezzo c’è un mondo su cui poter discutere. E non è escluso che la magistratura, in quel mondo, ci metta i suoi punti fermi.

Il primo banco di prova: il concerto di Lazza

Nel vortice delle date si innestano, poi, quelle delle imprese a cui serve la disponibilità dell’Arena per proseguire con gli allestimenti, e quelle dei cantanti più o meno star. Come Lazza che a venti giorni dalla sua performance non ha ancora la certezza di poter salire su quel palco, che peraltro adesso ancora non c’è. Meglio, dunque, godersi i quattro giorni a venire e poi risorgere: che da lì in avanti sarà una battaglia quotidiana. E c’è da giurare anche nelle aule del tribunale dove l’inchiesta marcia spedita. Il fascicolo degli indagati si è arricchito di quattro nomi.

Dodici persone sotto la lente della procura

E, ora, il giudice ha puntato la lente su dodici persone. Nei guai sono finiti gli operai che si sono occupati delle operazioni di smontaggio della Stella cometa, dipendenti delle ditte Scaligera Service srl, fornitrice della gru, e Metal System srl, società appaltatrice, oltre al responsabile di cantiere, al direttore dei lavori, ai vertici della Fondazione Verona per L’Arena che da sempre si occupa dell’installazione della Stella di Natale sull’Arena e ai tecnici del Comune, proprietario dell’anfiteatro. L’accusa, per tutti, è quella di «aver danneggiato in modo irreversibile un’intera gradinata dell’anfiteatro Arena», a causa del «diffuso sbriciolamento degli spigoli di numerosi gradoni».

Durante le operazioni di smontaggio della Stella di Natale, che pesa la bellezza di 70 tonnellate, la parte terminale della coda, che era stata sollevata è caduta da diversi metri nel vuoto, andando a colpire i gradoni più alti dell’anfiteatro e precipitando poi fino in platea. Gli operai che si sono occupati delle operazioni di smontaggio sono accusati di non aver eseguito il lavoro a regola d’arte. I responsabili di cantiere non avrebbero vigilato adeguatamente. Il titolare dell’azienda appaltatrice non avrebbe fornito adeguata formazione ai dipendenti. E ancora. Non ci sarebbe stata selezione accurata dell’impresa appaltatrice e i tecnici del Comune, per l’accusa, avrebbero omesso un’adeguata attività di tutela di un bene di incommensurabile valore. Pasqua è alle porte, Natale pure. Lazza anche. E l’unica certezza è l’Arena: è il momento di aver fede.

Roberto Vacchini e Alessandra Vaccari

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