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Il dramma di Aprica

Eseguita l’autopsia su Annamaria: non c'è violenza

Anna Maria Squarza
Anna Maria Squarza
Anna Maria Squarza
Anna Maria Squarza

È stata eseguita ieri mattina, nell'obitorio dell'ospedale di Sondrio, l'autopsia sul corpo di Anna Maria Squarza, la 91enne di Verona trovata morta venerdì sera dai carabinieri nella sua casa di vacanze ad Aprica, in Valtellina. La famiglia si era trasferita lì allo scoppio del Covid e non aveva più fatto ritorno a Borgo Trento, nell’appartamento di via Anzani.

In avanzato stato di decomposizione, la donna era stesa sul letto, coperta da un lenzuolo, accanto al marito Giorgio Monticelli, anche lui in critiche condizioni di salute: l’altro ieri gli è stata amputata una gamba infetta, in cancrena.

A «vegliare» su di loro il figlio sessantenne Antonio, indagato per occultamento di cadavere e abbandono di minore, ricoverato in Psichiatria sempre a Sondrio.

Il decesso della donna «potrebbe risalire ad almeno due settimane prima del ritrovamento, forse anche tre o più», le poche indiscrezioni trapelate ieri in serata dopo l’esame del medico legale. Non sarebbero emersi elementi che facciano ricondurre il decesso a un evento violento. A eseguire l'esame autoptico, disposto dalla Procura di Sondrio diretta da Piero Basilone, l'anatomopatologa Elena Invernizzi dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Pavia.

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