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Il 18enne morto nell'incidente a Poiano

Lo strazio per Matteo: «I figli non se ne devono andare prima dei genitori»

Matteo Cola e la sua moto a terra
Matteo Cola e la sua moto a terra
Matteo Cola e la sua moto a terra
Matteo Cola e la sua moto a terra

Se il destino esiste, ultimamente pare girare al contrario. Come portarsi via i figli prima dei genitori, qualcosa di insopportabile per una madre e un padre, per i fratelli. Un dolore che non ha descrizioni: difatti chi rimane senza un figlio non è un vedovo, né un orfano, è qualcosa di più, di più profondamente terribile.

 

Il dolore per Matteo

Ieri un intero paese, Grezzana, è ammutolito al diffondersi della notizia della morte di Matteo Cola, 18 anni, studente dell’Istituto superiore Copernico Pasoli di Verona, dove frequentava l’indirizzo dei sistemi informatici aziendali. Una materia che appassionava parecchio, a quanto pare, in famiglia, visto che il padre Severino lavora in questo ambito e anche il fratello Michele, 27 anni, è impegnato ad Amsterdam in un’azienda di cui cura la contabilità. 

 

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Altra passione condivisa in famiglia sono le moto. Le ama molto il padre Severino e sarà andata come va in tutte le famiglie in cui un ragazzo stravede per i motori: a 18 anni, compiuti lo scorso 3 novembre, Matteo era in sella alla sua di moto, mezzo che usava anche per andare e tornare da scuola, probabilmente molto fiero e felice, come solo si può esserlo a 18 anni.

 

L'incidente

Il destino capovolto di cui faremmo tutti volentieri a meno, sabato si è portato via Matteo proprio mentre tornava a casa da scuola con la sua Aprilia: improvvisamente, non si sa ancora perché, è sbandato con la moto ed è finito contro il guard rail sul rettilineo di via Fincato, a Poiano, la strada che da Borgo Venezia porta in Valpantena. Una via che conosceva a memoria. Dietro di lui, un suo compagno di scuola che, purtroppo, ha assistito alla tragedia mentre si compiva: il giovane si è fermato ed è andato da Matteo, nella speranza di poterlo aiutare. Ma al diciottenne quell’incidente era stato fatale.

 

Incidente in via Fincato (video Marchiori)

 

Il ricordo di Matteo

Allertato immediatamente, il fratello Michele ha preso il primo aereo per Milano Linate. Lo è andato a prendere ieri il suo più caro amico, Michele, figlio del sindaco di Grezzana, Arturo Alberti.
«Era un ragazzo», dice Michele, «un ragazzo come tutti i ragazzi». Parole che dicono tutto, che non aggiungono qualità, meriti o difetti, ma che significano la bellissima semplicità della giovinezza che tutti sappiamo cosa sia, quanto sia preziosa, quanto sia da custodire. 
Chissà quanto la custodiva la mamma Annalisa Vinco: viveva con Matteo, visto che il figlio grande lavorava in Olanda e il matrimonio era finito. Viveva dunque con quest’anima piena di entusiasmi e senz’altro col cuore in gola, come tutti le mamme, dopo che aveva avuto la moto. Era lei ad attenderlo a casa, in via Olivetani 1. Anche sabato lo aspettava. Ma Matteo non è ritornato.
«Non devono essere i figli ad andarsene prima di noi», dice il sindaco Alberti, «è innaturale. Michele e Matteo sono due bravi ragazzi. Il paese è sconvolto, lo si sente in giro. Per quello che posso, staremo vicini e sosterremo come amministrazione la famiglia di Matteo e domani (oggi per chi legge, ndr) ci confronteremo in Giunta e con il segretario per dare un segnale di vicinanza e di partecipazione».

 

I funerali

Per ora non si sa se verrà dichiarato il lutto cittadino per la perdita di un giovane della comunità di Grezzana o se si chiuderanno i negozi, domani, alle 11, quando si terranno i funerali. Stasera, 20 febbraio, alle 20, sarà recitato il rosario in chiesa, con il parroco don Remigio Menegatti.
Ieri, sul sito dell’Istituto Copernico Pasoli campeggiava una scritta «Ciao Matteo! La comunità scolastica dell’Iss Copernico-Pasoli si stringe attorno alla tua famiglia e ai tuoi amici». Sulle pagine Facebook dove c’è stato il tam tam, anche di soccorritori, della notizia della scomparsa del diciottenne, è un profluvio di condoglianze e tristezza: tutti si immedesimano nei familiari di Matteo, tutti cercano una parola, alcuni inseriscono immagini di cascate di cuori e di angeli scintillanti. Non si sa come affrontare una simile enormità. Nessuno ne è capace. Ed è giusto così. 
 

Daniela Andreis
(ha collaborato Alessandra Scolari)

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