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Viaggi e tempo libero

A Valencia la
primavera sorride
e finisce in un falò

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A Valencia la primavera sorride e finisce in un falò
A Valencia la primavera sorride e finisce in un falò
A Valencia la primavera sorride e finisce in un falò
A Valencia la primavera sorride e finisce in un falò

Per San Giuseppe si va in Spagna a Valencia, capoluogo della Comunità Valenciana. Le "Fallas" sono una festa così originale che dal 2016 sono diventate bene Unesco, patrimonio immateriale dell'Umanità. Cinque giorni di fuochi e sfilate, di risate e falò dal 15 al 19 marzo, anche se il calendario degli eventi parte l'1 marzo.

 

Non è un carnevale tardivo, ma un evento che ha tre secoli di vita legato all'attività dei falegnami devoti a San José carpintero, che con la fine dell'inverno bruciavano trucioli e sostegni delle lanterne, i parot. Al falò gli abitanti aggiunsero paccottiglia, posando anche dei cenci sui parot che divennero così dei fantocci. Quei manichini presero le sembianze del potente di turno o di un amico da canzonare e nacquero. Da qui alla rivalità tra i barrios, i quartieri, per predisporre carri con colossali sculture in cartapesta che ripercorrono temi di vita locale e internazionale, il passo è stato breve.

 

L'ultima domenica di febbraio, la regina della festa, la Fallera Mayor accanto ad una baby Fallera, ha aperto l'edizione 2019 dal municipio autorizzando il maestro dei fuochi a far scoppiare ogni giorno alle 14 una batteria di petardi nella Plaça de l'Ajuntament. Questo rito si chiama mascletà e l'ultimo giorno prevede l'esibizione del fuochista più bravo. I costi dei carri sono sostenuti dalle compagnie, las fallas, che realizzano un carro major e uno infantil per i due concorsi paralleli. Una gara ulteriore, l'Esposiciò del Ninot, prevede il voto popolare su queste caricature che prendono in giro il vip o il potente di turno: e il più bello dei ninot dal 1934 ogni anno viene salvato dal rogo finale ed esposto nel Museo Fallero di plaza Monteolivete. Il lavoro per preparare le fallas dura un anno: fino al 15 marzo centinaia di Ninot sono esposti al Museo Principe Felipe alla Città delle arti (3 euro il biglietto) per essere votati. Il 15 marzo si decide chi verrà salvato e la notte stessa si montano Las Fallas nei quartieri e nella piazza. L'aspetto religioso emerge nell'omaggio alla Madonna dei senzatetto, alla quale tra il 17 e il 18 marzo gli abitanti portano bouquet di fiori in una gigantesca "ofrenda" in Piazza de la Virgen, che copre di colori la statua di 15 metri.

 

Sfilano le donne fallere, con mantilla e gli abiti a strascico, accompagnate dalle bande. Il 19 dal tramonto si tiene la Cabalgata del Fuego con artisti e saltimbanchi per le strade che inaugurano la Notte dei fuochi. Ecco i carri e le compagnie posizionarsi nella piazza municipale prima di dare avvio alla Cremà, il rogo finale in cui si bruciano ironie e rancori, dando il benvenuto alla rinasciata primaverile. Ma Valencia è molto più delle Fallas: è una città reinventata dopo ripetute inondazioni con lo spostamento del fiume Turia che ha liberato una "via" pedonale di 8 km lungo la quale sono nati parchi, campi sportivi, la Città della Scienza e delle Arti e il Palazzo della Musica firmati da Calatrava fino al quartiere generale dell'America's Cup 2007 sul mare. Da vedere il Barrio del Carmen, la Cattedrale, il Mercato della Seta del XV secolo, il mercato alimentare. www.turisvalencia.es. www.visitvalencia.com

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