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La conferenza stampa

Luca Zaia: «Eseguito il 60,8% dei vaccini. Superiori chiuse fino a fine mese, nuovo protocollo per contagi in classe per i più piccoli»

Luca Zaia in diretta 5 dicembre 2021
Luca Zaia in diretta 5 dicembre 2021
Luca Zaia - punto stampa 5 dicembre 2020

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso della consueta diretta, ha confermato la chiusura delle scuole superiori venete fino al 31 gennaio. Zaia ha poi fornito i dati di contagio e di vaccinazione anti covid e riguardo alla possibile nuova classificazione regionale che potrebbe porre il Veneto in zona arancio, ha detto di attendere l'ufficialità delle nuove soglie. La dottoressa Russo ha spiegato nel dettaglio il piano vaccini e ha illustrato anche il nuovo protocollo, più restrittivo, in caso di contagi in classe, dai nidi alle scuole medie. La modifica consiste, in sostanza, nella messa in quarantena dell'intera classe già al primo caso, con tampone di controllo dopo 10 giorni per l'intera classe.

 

BOLLETTINO:  «Sono 55.654 i tamponi (rapidi e molecolari) eseguiti nelle ultime 24 ore. I positivi sono 3.151 pari al 5,36%, contate che a livello nazionale siamo al 17%. Sono 3.066 (+7) i ricoveri in area non critica e 391 in intensiva -9). I decessi sono 175 nelle ultime 24 ore, 6.988 da inizio pandemia. I vaccinati anti covid sono 23.644, pari al 60,8% delle dosi arrivate. Entro venerdì avremo finito le scorte» 

 

SCUOLA  «Ci chiedono di mettere in smartworking tutto ciò che è possibile e anche la scuola è chiamata a questo. A quasi 200mila ragazzi chiediamo un sacrificio che però è per il bene della collettività. Non hanno  una colpa particolare i ragazzi, non sono un capro espiatorio ma in questo momento bisogna evitare in tutti i modi gli assembramenti. Abbiamo fatto questa scelta di chiudere le superiori fino a fine mese. Rousseau diceva che quando si apre  una scuola si chiude un carcere, la scuola è il nostro futuro, deve essere in presenza, non deve essere appesa a un wi-fi, ma la situazione oggi è così e dobbiamo agire di conseguenza. Fior fior di pubblicazioni scientifiche ci dicono che occorre chiudere le scuole. Al di là dei trasporti e delle aggregazioni fuori da scuola, il vero tema è l'aula: stare in una classe in tanti, senza tampone preventivo, a qualcuno il dubbio viene» . 

 

ZONA ARANCIO.  «Attendiamo le classificazioni, non conosciamo ancora fino in fondo il decreto di ieri sera, attendiamo il testo finale. Ho sentito il ministro Speranza anche stamattina, ma di fatto non sappiamo ancora nulla di definitivo sulle nuove soglie. Dobbiamo attendere ancora qualche giorno per sapere la classificazione»  

 

VACCINI. Interviene la dottoressa Russo: «Abbiamo un invio di poco meno di 30mila dosi a settimane. Dal 30 dicembre, via via che sono arrivate, è partita a pieno ritmo la campagna vaccinale. Sapete sono 185mila dosi nella prima fase che andranno agli operatori sanitari e agli ospiti di Rsa o in particolari fragilità. Di tutti i 18.639 operatori sanitari vaccinati, si è dato priorità a chi è più a rischio, ma tutti gli operatori del sistema sanitario veneto sono considerati. Poi ci sono tutti coloro coinvolti nella gestione dell'emergenza e i privati accreditati. E poi abbiamo fatto una stima per il settore sanitario privato, dai centri diagnostici ai dentisti, una quota è destinata anche a questi. E' estremamente importante vaccinare il più possibile per modificare il più possibile l'epidemiologia e quindi la circolazione del virus. In un mese e mezzo possiamo vaccinare più di un milione di persone, ma bisogna avere i vaccini. La seconda fase coinvolgerà la popolazione fino ai 60enni. Non lo so se l'obiettivo di vaccinare tutta la popolazione entro giugno, ma di certo è un auspicio e ce la metteremo tutta per renderlo possibile. Al momento siamo in grado di fare un vaccino ogni 3 minuti nei distretti autorizzati» (SCARICA QUI L'INFORMATIVA REGIONALE SUI VACCINI)

 

VARIANTI VIRUS. «Sono due le varianti che preoccupano maggiormente l'Oms, quella inglese e quella sudafricana. Quello che riscontriamo adesso sembra che il timore sia legato alla maggiore virulenza di queste varianti. Noi stiamo proseguendo con l'attività di sequenziamento»

 

NUOVO PROTOCOLLO SCUOLA: «Il primo protocollo è stato fatto in una situazione epidemiologica diversa dall'attuale nell'ottica di poter restare a scuola il più possibile. Abbiamo però riscontrato che abbiamo avuto quasi il 30 per cento di classi in cui abbiamo avuto un caso secondario da metà novembre a fine dicembre e abbiamo visto che l'elevata presenza di questi casi ha reso poco sostenibile i controlli da parte del sistema di prevenzione. Quindi adesso abbiamo modificato il protocollo per evitare la diffusione di casi secondari. Quindi alla presenza di un soggetto positivo si chiude la classe e fa il tampone molecolare alla fine del 10° giorno, a partire dalla seconda elementare, sapete che prima comunque si chiudeva la classe per la prima elementare e le scuole dell'infanzia. Niente è immobile ma tutto correlato all'andamento epidemiologico».

IL NUOVO PROTOCOLLO

 

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