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Italia

Omicidio Willy: suv e barche, ma i fratelli Bianchi percepivano il reddito di cittadinanza

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Gabriele Bianchi in una immagine tratta da Facebook
Gabriele Bianchi in una immagine tratta da Facebook
Gabriele Bianchi in una immagine tratta da Facebook
Gabriele Bianchi in una immagine tratta da Facebook

Le famiglie di Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, indagati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, avrebbero percepito indebitamente la somma complessiva di 33mila euro come reddito di cittadinanza. Gli accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza, anche sulla scia del tenore di vita lussuoso ostentato dai quattro sui social, hanno consentito di appurare che le famiglie dei quattro indagati avrebbero omesso di indicare tutte le informazioni dovute. Sono così scattate le denunce per la violazione della legge sul reddito di cittadinanza. Una segnalazione è stata inviata all'Inps per il recupero delle somme.

 

Willy Monteiro Duarte
Willy Monteiro Duarte

 

Secondo gli accertamenti le famiglie degli arrestati avrebbero avuto accesso al fondo «omettendo di indicare nelle autocertificazioni compilate i dati dovuti» e dunque violando la legge che regola il sussidio, un fondo che nasce per essere distribuito alle famiglie indigenti o senza reddito. Un profilo che certamente non rientra in quello mostrato dai «gemelli» Bianchi che conducevano una vita all’insegna di un lusso ostentato: suv, barche, vestiti griffati e vacanze di lusso a Positano e in località esclusive. I due, ora carcere di Rebibbia, dove hanno chiesto di essere detenuti in regime protetto perché temono rappresaglie, al gip negarono di avere mai ricevuto quel denaro e di avere fatto richiesta del sussidio. «Nell’interrogatorio di garanzia - spiega l’avvocato difensore Massimiliano Pica - precisarono di non avere mai chiesto nulla, neanche sanno che cosa sia». Una posizione assimilabile a quella di Belleggia che sempre per bocca del suo difensore assicura «di non avere mai chiesto nulla». «Nel caso contrario - aggiunge l’avvocato Vito Perugini - sarei il primo a chiedere al mio assistito di restituire il denaro».  

 

Gabriele Bianchi in una immagine tratta da Facebook
Gabriele Bianchi in una immagine tratta da Facebook

 

Per quanto riguarda, infine, le indagini sul pestaggio, entro domani i Bianchi decideranno se presentare istanza al tribunale del Riesame. L’attività degli inquirenti, che hanno ascoltato testimoni e analizzato i cellulari degli indagati, potrebbe culminare presto in nuove iscrizioni nel registro degli indagati. 

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