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Pericolo per il lago

Braccio di ferro con Trento per l'apertura programmata della galleria Adige-Garda

La manutenzione periodica dello scolmatore, la prossima settimana, allarma Comunità del Garda, Agenzia del Po e Guardia costiera
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole

Sul lago di Garda è braccio di ferro per l’apertura dello scolmatore di Torbole, prevista la settimana prossima per manutenzione ordinaria. Da una parte c’è chi chiede di rimandarla, dall’altra chi tira dritto e intende mantenere il piano che prevede l’imminente riapertura della galleria Adige-Garda, in programma da lunedì a venerdì 8 marzo, senza alcuno spostamento di data, almeno per il momento.

 

Il precedente

Nei giorni scorsi la Comunità del Garda, con una richiesta ufficiale del segretario generale Pier Lucio Ceresa, aveva chiesto alla Provincia autonoma di Trento di rinviare l’apertura del tunnel in vista della periodica verifica della funzionalità dei dispositivi dello scolmatore. Le attività di manovra prevedono una portata media di circa 25 metri cubi al secondo e massima di circa 100. Le operazioni di apertura delle paratoie durerebbero in totale non più di cinque ore.

 

Sollecitazioni

All’appello della Comunità del Garda ieri si sono aggiunte le lettere di Aipo, Agenzia interregionale del fiume Po, tra l’altro ente regolatore della gestione idrica del Benaco, e della Guardia Costiera, sempre per chiedere di posticipare l’apertura dell’infrastruttura. Le richieste inoltrate dai tre enti a Trento si rifanno all’attuale situazione: maltempo e abbondanti piogge hanno comportato un aumento dei livelli del Garda fino ad un massimo di 140 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera.

 

Situazione e previsioni

Nel frattempo, lo scarico d’acqua dalla diga di Salionze sul Mincio è stato portato e mantenuto a 150 metri cubi al secondo. Aipo manterrà questi livelli fino a quando il tempo non migliorerà i livelli del Garda non si stabilizzeranno e torneranno alle medie stagionali, cioè circa 125 centimetri sopra lo zero idrometrico. Inoltre, le previsioni meteo non sono buone e sono attese nuove precipitazioni in questo fine settimana.

 

No allo scarico

A tal proposito Aipo, dal momento che si tratta di una manovra periodica e di verifica delle funzionalità dello scolmatore e non di apertura di emergenza per una piena dell’Adige, «sconsiglia manovre di scarico dalla galleria Adige-Garda in queste condizioni. Non sarebbe possibile scaricare una portata maggiore dall’edificio regolatore (la diga di Salionze, ndr) per mantenere una situazione di sicurezza a valle e la portata andrebbe ad aumentare il livello idrometrico del Garda, attualmente al limite di regolazione secondo quanto disposto dalla delibera 9/02 dell’Autorità di Bacino del Fiume Po e in riferimento al parere del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici numero 55 del 1965».

 

Rischio sicurezza

La Guardia Costiera, dal canto suo, non esclude «la possibilità che si possano verificare problemi alla sicurezza della navigazione, nonché esondazioni in parti di lungolago già a rischio».

 

Rinviare l’apertura

«Ben vengano le manovre precauzionali sulla galleria», aggiunge Ceresa, «ma, visti gli elevati livelli del Garda, ci sono tutte le condizioni per rinviare l’intervento, che si può effettuare una volta terminata l’allerta meteo. Il rinvio dell’apertura dello scolmatore», aggiunge il segretario generale della Comunità del Garda, «sarebbe un importante segnale mediatico e politico in un momento complesso ed eviterebbe manifestazioni di dissenso generalizzato». L’ultima apertura della galleria Adige-Garda risale a soli quattro mesi fa, quando, lo scorso 31 ottobre, erano state alzate le paratie per far defluire parte del fiume in piena verso il Benàco e salvare così Verona da possibili esondazioni. Un’azione giudicata da più parti ritardata che aveva innescato una serie di polemiche. Oggi, invece, si chiede che quelle barriere rimangano chiuse.

Emanuele Zanini