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dopo il braccio di ferro con trento

Galleria Adige-Garda, iniziate le manovre per la riapertura: ecco il programma delle operazioni

Martedì 5 marzo il D-day: lo scolmatore tra l’Adige e il lago verrà sottoposto a manutenzione con l’immissione d’acqua nel bacino dai livelli già elevati
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole
La massa d'acqua in uscita dallo scolmatore Adige-Garda, a Torbole

Questa mattina, 4 marzo, sono iniziate le prime manovre che domani, martedì 5 marzo, porteranno all'apertura della paratoie della galleria Adige-Garda e quindi l'arrivo delle acque del fiume nel lago. 

Nella mattinata di oggi, intanto, è iniziato il dragaggio dei limi depositatisi a ridosso delle paratoie. Domani invece il «clou» delle operazioni: dopo i prelievi di campioni d'acqua nell'Adige e del Sarca, alle 12,45 inizieranno le operazioni di apertura della paratoie: le attività di manovra prevedono l'apertura delle 4 luci, una alla volta, per circa 10-15 minuti, con portata media di circa 25 metri cubi al secondo.

Successivamente verranno aperte tutte e quattro le paratoie contemporaneamente per circa dieci minuti, raggiungendo la portata massima di circa 100 metri cubi al secondo.

Le effettive operazioni di apertura delle paratoie durano in totale tra le quattro e le cinque ore. Alle 13,10 circa è previsto l'arrivo delle prime acque dell'Adige nel Garda. Alle 18 le manovre di manutenzione dello scolmatore termineranno.

Nei giorni scorsi era nato un braccio di ferro tra Trentino da una parte e Comunità del Garda, Aipo e Guardia Costiera, oltre alla Regione Lombardia, dall'altra. Quest'ultimi avevano chiesto un rinvio delle operazioni, visti i livelli massimi del Garda e per evitare possibili ripercussioni dal punto di vista mediatico e politico.

Tuttavia la Provincia di Trento ha deciso di proseguire con il programma, precisando che dal proprio punto di vista «non sussiste alcuna motivazione di natura tecnica» per non procedere. 

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3 marzo 2024

Alla fine la galleria Adige-Garda domani verrà aperta. Non sono bastate le richieste da parte della Comunità del Garda, dell’Aipo, Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, e della Guardia Costiera, a far cambiare idea alla Provincia autonoma di Trento, responsabile della gestione dello scolmatore che collega il secondo fiume d’Italia con il Benaco, e rimandare le operazioni di manutenzione ordinaria dell’infrastruttura, previste dal 4 all’8 marzo. 

La comunicazione ufficiale è arrivata ieri pomeriggio da parte del Servizio Bacini montani di Trento che, di fatto, ha rigettato il triplice appello di rinvio dell’apertura della galleria in quanto, si precisava tra l’altro, la quota del lago «è prossima al livello massimo di regolazione». 

Dal Trentino

«Non sussiste alcuna motivazione di natura tecnica che suggerisca di procrastinare le attività annuali di manutenzione dei dispositivi di apertura della galleria Adige-Garda», replica nella nota il dipartimento provinciale trentino. Secondo Trento si scaricheranno a lago circa 340mila metri cubi di acqua dell’Adige nell’arco di 4-5 ore, con «un innalzamento impercettibile della quota lacustre, stimato in 0,92 millimetri.

In considerazione del fatto che tale manovra risulta necessaria al fine di garantire la funzionalità e l’efficienza della galleria», scrive la Provincia di Trento, «si intende procedere secondo le tempistiche già indicate, salvo il caso che pervenga dalle Regioni (Veneto e Lombardia, ndr) una motivata richiesta di spostamento della manovra a date successive». 
Un braccio di ferro fra Trento e gli enti gardesani - Aipo e Comunità del Garda in primis - che si è progressivamente trasformato in un giallo, anche perché prima della comunicazione ufficiale della Provincia di Trento di ieri, l’orientamento delle ore precedenti sembrava quello di un rinvio dell’apertura dello scolmatore. 

Timori

Aipo aveva sconsigliato l’apertura della galleria anche per mantenere una «situazione di sicurezza a valle» della diga di Salionze, da cui già si stanno scaricando 150 metri cubi al secondo. Portata che verrà abbassata solo quando le condizioni meteo miglioreranno e i livelli del Benàco torneranno alle medie stagionali. La Guardia Costiera, dal canto suo, non aveva escluso «la possibilità di problematiche alla sicurezza della navigazione, nonché esondazioni in parti di lungolago già a rischio».

Gli appelli non sono bastati e domani si avvieranno le attività di manutenzione, con il sollevamento alternato delle paratoie: le operazioni, concentrate in poche ore, consentiranno di verificare l’efficienza di tutte le componenti. Le manovre prevedono l’apertura delle quattro «luci», una alla volta, per 10-15 minuti, con portata media di circa 25 metri cubi al secondo. Poi si procederà all’apertura contemporanea delle quattro le paratoie per una decina di minuti, raggiungendo una portata massima di circa 100 metri cubi al secondo. Nel lago, si assicura da Trento, verrà immessa una contenuta quantità d’acqua mista a limi e sabbie, con un costante monitoraggio. 

Emanuele Zanini

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