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Medaglie e sogni

SuperFede e i 129 titoli in carriera, molti «sudati» in riva all'Adige con Alberto Castagnetti

Federica Pellegrini al centro federale di Verona con Alberto Castagnetti
Federica Pellegrini al centro federale di Verona con Alberto Castagnetti
SUPERFEDE, 129 TITOLI IN CARRIERA

Centoventinove, tanti sono i titoli vinti da Federica Pellegrini. Vita, pensieri ed emozioni, soddisfazioni e dolori, lavoro, parecchi momenti di gloria alternati a qualche parentesi di sconforto. Umano prima ancora che sportivo. Tutto scritto in ogni caso a quattro mani tra le pareti del centro federale scaligero, in tre momenti diversi della sua lunga carriera.

 

La Pellegrini arrivò nel settembre 2006 dopo le stagioni milanesi con Di Mito, diciassette anni e l'argento di Atene 2004: fu Alberto Castagnetti, commissario tecnico della Nazionale - che si divideva fra la piscina di via Galliano e lo Sporting Arbizzano - a volerla a Verona. E lei si trovò subito a suo agio condividendo gli allenamenti con i maschi, Massimiliano Rosolino e Emiliano Brembilla fra i big, e decise di mettere radici nella città di Giulietta e Romeo.

 

Dei 129 titoli, l'ultimo conquistato nei 200 stile libero (1'56"69) agli Assoluti di Riccione le ha garantito la partecipazione a Tokyo, i primi ad uscire dal entro federale con Castagnetti allenatore furono i due argento nei 400 e 200, europei e mondiali in vasca corta. L'anno dopo conquista il primo record del mondo nei 200 stile libero anche se per un solo giorno.

 

Il 2008 è l'oro a Pechino nei 200 con primato mondiale conquistato anche nella distanza doppia agli Europei. Al Mondiale di Roma preparato con la tabella di allenamento alla maschile abbatte per prima il muro dei 4' nei 400 e anche nei 200 fu la più veloce di sempre, l'52.98 che ancora resiste.

 

MORINI E LUCAS. La morte di Alberto Castagnetti nell'ottobre del 2009 vide la Pellegrini errare in cerca di un allenatore che ne fosse all'altezza. Né Stefano Morini a Roma, né la Francia di Philippe Lucas riuscirono a colmare il vuoto (non di risultati) lasciato dal ct veronese. Nel 2011 tornò in via Galliano per una breve parentesi con Federico Bonifacenti che era stato aiuto allenatore di Castagnetti e fece il record in vasca corta a Istanbul. Quindi si spostò a Roma con Magnini e nella Francia di Lucas che ebbe il merito di farle conoscere i metodi di Matteo Giunta, braccio destro dell'allenatore francese, e nacque un nuovo sodalizio in terra scaligera.

 

«Da quel settembre sono tornata nella vasca di Alberto e continuerò ad allenarmi qui», disse l'olimpionica, vanto assoluto dello sport azzurro di tutti i tempi, «in un impianto super attrezzato e che anche in questo momento di difficoltà ci sta aiutando a mantenere la nostra quotidianità nonostante le difficoltà evidenti per tutti». Dopo Tokyo parteciperà all'International Swimmin League, la champions del nuoto in programma dal 26 agosto al 30 settembre a Napoli, e poi si vedrà. Il suo sogno? Creare un team di alto livello al centro federale, nella vasca di Castegnetti.

Anna Perlini

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