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pallone d'Oro

Davide Cordioli: «Annata stregata, ma non tutto è da buttare. A Villafranca ho il mio mondo»

Grinta Andrea Cordioli in azione in maglia Villafranca
Grinta Andrea Cordioli in azione in maglia Villafranca
Grinta Andrea Cordioli in azione in maglia Villafranca
Grinta Andrea Cordioli in azione in maglia Villafranca

La delusione è a mille. Dopo aver abbandonato da tempo l’obiettivo di ritornare in serie D il Villafranca ha perso anche l’ultimo treno per agganciare i play-off.

«Domenica è stata una partita stregata contro il Mestrino Rubano. Abbiamo subito un pareggio dopo aver dominato a lungo la sfida e aver mancato più volte l’occasione del raddoppio», racconta Davide Cordioli centrocampista blaugrana che fatica a smaltire l’amarezza per esser rimasto fuori dall’appendice di campionato per sperare di ritornare nella Quarta serie attraverso la finestra dei play-off.

«Per carità la stagione non è da buttare. In bacheca abbiamo messo la Coppa Veneto ma non c’è dubbio che la nostra sia stata un’annata fatta di alti e bassi. No, non centra il cambio d’allenatore che si è consumato all’inizio, dopo solo quattro partite di campionato. Ritengo sia mancata la giusta determinazione, la fame oltre a più di un episodio che non è girato nella direzione giusta», continua Davide ventiquattro anni a luglio. Cresciuto nella cantera della città delle sfogliatine a parte una brevissima parentesi, da piccolo, nel Mantova.

«Qui a Villafranca ho il io mio mondo, gli amici anche al di fuori del calcio. E adesso che il campionato è finito avrò anche più tempo per qualche gita domenicale al lago con la morosa», riprende Cordioli che dopo il diploma all’istituto “Ettore Bolisani” di Villafranca sta ultimando la triennale di biotecnologia. Tra le caratteristiche calcistiche di Davide c’è ne una che non gli fa molto piacere. «Non riesco proprio a segnare. Inutile sono un centrocampista davvero anomalo», sorride amaro anche se poi si dà una larga sufficienza per il campionato appena concluso.

«Ho giocato circa 25 partite sempre nel ruolo di mediano incontrista. Mi piace mettere ordine tra i reparti, cucire il gioco dal basso. Ciò non toglie che almeno un gol avrei dovuto farlo. Non ho una squadra del cuore. M’ispirano le formazioni inglesi, quelle allenate da tecnici che mettono al primo posto il possesso palla, il gioco. Ecco se devo guardare una partita alla tv vado direttamente alle sfide di Champions League come l’ultima tra Real Madrid e Manchester City. Il giocatore preferito? Una volta era Sergio Busquets del Barcellona ora Kevin De Bruyne del City», conclude Cordioli che finito il campionato prova a trovare gloria nel Pallone d’Oro.

Stefano Joppi

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