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a venezia le nozze dell'anno

Pellegrini e Giunta oggi sposi. L'allenatore: «Fede mi ha cambiato la vita»

Oggi sposi: Federica Pellegrini e Matteo Giunta si sposano a Venezia
Oggi sposi: Federica Pellegrini e Matteo Giunta si sposano a Venezia
Intervista a Enzo Miccio (Perlini)

Oggi sposi. Un'ultima chiacchierata con uno dei celibi più attesi dal fatidico sì. Sta per dire addio al suo status di single, si prepara alle nozze blindate con l'atleta italiana più richiesta, Federica Pellegrini. L'abito da sposo è pronto, alle nozze ci pensa tutto il wedding planner Enzo Miccio, Matteo Giunta l'allenatore che ha portato sul podio quattro atleti con allenamenti personalizzati (ma centrati sulla distanza dei 200) al centro federale, libera i pensieri. Del matrimonio in programma oggi a Venezia (data che la Divina ha cercato di depistare) alla chiesa di San Zaccaria nei pressi di piazza San Marco, e la festa al Marriot Venice Resort nell'Isola (privata) delle Rose forse troverete traccia nel romanticismo che hanno le sue parole riferendosi ai risultati. Di fatto, si tratta di uno degli eventi più glamour dell’estate. Per Federica un tuffo nella felicità. La vittoria più bella dettata dal cuore.

Giunta, quanto l'ha cambiata Federica?

Mi ha fatto approdare ai massimi livelli del nostro sport, è stata motivo di crescita personale, con sfide ai massimi livelli. Nove anni, dal 2012 (la Pellegrini si era trasferita in Francia da Lucas e Giunta era il vice) al 2021, commisurati a gioie e soddisfazioni, un periodo di vita stupendo.

Federica madrina degli Europei, Federica sorridente con tutti, Federica che si commuove al bronzo di Luca Pizzini...

Luca ha fatto scendere qualche lacrimuccia ad entrambi. Lei che a 33 anni ha detto basta. Vedere un atleta di questa età in una competizione che potrebbe essere l'ultima della sua carriera, nuotare ad altissimo livello, l'ha emozionata. Conosce bene la storia del suo ex compagno di vasca che ha raggiunto il suo massimo livello a Glasgow 2018: è l'emblema che il sacrificio ripaga e cosa significa superare la soglia del 100 per cento, la storia di entrambi. Il fisico è stressato in maniera importante, ci sono gli obiettivi, superate le qualificazioni di Ostia, il bronzo in cui nessuno credeva.

Quanto tempo discutete di nuoto lei e Federica?

Tanto, mi piace confrontarmi con lei, fa parte della nostra quotidianità. Ora che lo status di atleta è solo nella testa può dare le dritte sulle problematiche più o meno importanti che necessitano di una gestione personale e puntuale.

L'atleta più complicato da allenare?

Quello che non vuol farsi allenare, il talento che ha bisogno di poco per emergere, ma deve fare il salto mentale per vincere.

Come ha fatto Thomas Ceccon, altro atleta al centro federale...

Con l'allenatore Alberto Burlina condividiamo il piano vasca. Ho sempre ritenuto Thomas un grande talento, un po' dormiente, e quello che ha fatto a Tokyo, e poi ai Mondiali di Budapest fino agli Europei di Roma è stata una piacevole sorpresa.

Dylan Buonaguro, seguito da Emiliano Brembilla, è fra i giovani più interessanti.

Con lo staff tecnico della Fondazione Bentegodi ho un bellissimo rapporto di scambio quando sono impegnato altrove. Dylan ha prospettive interessanti, deve trovare la strada richiesta ad un giovane che si affaccia alla Nazionale assoluta.

Il successo del nuoto italiano maschera una situazione critica delle piscine e dei suoi gestori. Sarà sempre più difficile allenare i giovani, ne avete discusso?

Il Covid, l'aumento dei costi di gestione, la guerra in Ucraina hanno fatto affiorare problematiche che c'erano già, enfatizzandole. Lo sport deve entrare nelle discussioni del governo che ne sottovaluta il peso sociale, l'opportunità che dà ai giovani compressi e oppressi dal mondo dei social, della realtà virtuale e ora ci si mette anche il Metaverso. Alla base dei risultati ci sono le società che faticano, hanno chiuso o sono in bilico. In più lo sport mitiga le problematiche di salute diminuendo la pressione sulla sanità e sugli ospedali.

La vediamo bene in politica in futuro. Crede che le quattro medaglie del suo gruppo vinte a Roma potrebbero esser il trampolino per incarichi importanti in Nazionale?

Dal ct azzurro Castagnetti (morto nel 2009) a Giunta... Non ho conosciuto personalmente Alberto (padre putativo di Federica), qualsiasi paragone con lui è enorme, ma se dovessi prenderne il testimone sarebbe un grandissimo onore, significa che ho lavorato bene.

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Anna Perlini

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