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Hellas-Bologna al Bentegodi

Ivan torna terribile: «Ridiamo un senso a questo finale»

Oggi ultima gara casalinga della stagione per Faraoni e compagni
Juric, allenatore del Verona
Juric, allenatore del Verona
Juric, allenatore del Verona
Juric, allenatore del Verona

Sereno, almeno rispetto ai giorni scorsi. Così appare Ivan Juric nell'ultima conferenza prepartita casalinga (stasera, alle 20.45, al Bentegodi contro il Bologna). Dentro l'anima dell'allenatore però, restano sempre delle inquietudini. «Dopo il ko di Crotone» racconta Ivan, «ero molto arrabbiato ma poi mi è passata. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario e ancora non ne siamo consapevoli».

 

Carica croata. «Veniamo da un periodo brutto di risultati, ma ci giochiamo il decimo posto col Bologna, che ha investito tanto, con il miglior diesse d'Italia (Bigon ndr)». Juric sembra aver ritrovato l'antico smalto dopo le frequenti uscite anche polemiche. «I ragazzi la devono sentire come una cosa importante. Come una finale di Champions. La partita si prepara da sola».

 

Cosa non va. Juric entra nella crisi dell'Hellas. «Ci manca il tiro, il dribbling, i difensori che vadano con più cattiveria dentro. Queste sono le valutazioni: quando uno comincia a fare la squadra deve pensare a questo. Le prestazioni, a parte qualche caso, sono state di altissimo livello. Ma se anche con queste prestazioni non fai niente è un campanello d'allarme enorme. Che fa sicuramente pensare». L'Hellas dev'essere più concreto anche per alleggerire la pressione dei giorni scorsi. Una tegola caduta sulla testa del presidente Setti per le accuse della Procura di Bologna. «Quello che è successo al presidente sicuramente non è gradevole, è una cosa che ti tocca, ma quando succedono cose brutte in famiglia bisogna essere molto uniti». Ha liquidato così l'argomento l'allenatore gialloblù.

 

Traguardo lontano. Difficilmente, dopo il match di stasera si andrà al Maradona col Napoli, il Verona bisserà i 49 punti della scorsa stagione. Sembra che quella squadra avesse qualcosa di più come carattere. «Quest'anno ho avuto tanti problemi: quando dico che è stato il più difficile è perché ho percepito sempre questa cosa, abbiamo dovuto fare un lavoro psicologico enorme, cercando di non reagire quando una volta li seppellivo. Noi abbiamo perso uomini, tosti». Il riferimento è proprio alle qualità morali.

 

«Una parte del gruppo ci ha dato, un'altra no, un'altra ha problemi di altro tipo. Bisogna pensarci bene quando cambi quindici giocatori. L'ottanta percento si fa ad agosto». Juric schiaccia nuovamente il tasto ormai noto. «Qui si sia volato in modo vergognoso» racconta, «senza un giudizio sereno sui giocatori che abbiamo preso, senza considerare da dove venissero. Si pensava fosse tutto facile, ma non è così. Questo periodo mi brucia, anche se le statistiche mi confortano, ma per l'ambiente... vedete le altre squadre, come lavorano, chi hanno comprato. Il lavoro è tutta un'altra cosa: lavoro, programmazione, scouting. Noi abbiamo fatto un risultato fuori da ogni logica. Qui si è creato un giro: l'allenatore è un mago, andiamo in Europa, ma non è così. Analizzate il Bologna, guardate cos'hanno fatto negli ultimi due anni e mezzo e paragonateli a noi».

 

Stasera in campo... Il mister elogia Kalinic: «Tra i pochi che non ha deluso a Crotone» ricorda che Veloso è pronto per giocare, mentre Vieira no. E poi racconta la sua verità su Lovato. «Kumbulla ha avuto un altro percorso. È forte di testa. Matteo ha bisogno di allenarsi, crescere. Non bisogna caricarlo di responsabilità». Ci perdonerà il mister ma alla fine crediamo parta con Lasagna al posto di Kalinic. Dietro tornerà Magnani al centro della difesa e Dimarco, come capitò all'andata dovrebbe partire nei tre dietro. In mezzo ci sarà il ritorno di Veloso.

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Gianluca Tavellin

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