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Il momento dell'Hellas

Verona, un mese e mezzo per cambiare la testa. Coi primi tempi sarebbe a metà classifica

Considerando solo i primi 45 minuti, la classifica della squadra guidata prima da Cioffi e poi da Bocchetti sarebbe completamente diversa
L'Hellas nel finale a Monza
L'Hellas nel finale a Monza
L'Hellas nel finale a Monza
L'Hellas nel finale a Monza

Il giorno dopo è il giorno del silenzio. Il Verona contro lo Spezia ha inanellato la decima sconfitta consecutiva ed è sempre più ultimo in classifica, mentre a fine gara il presidente Maurizio Setti (contestato dai tifosi) è arrivato in conferenza stampa e ha detto: «Per l'Hellas mi sto ammalando, ora sono tutti in discussione», non ammettendo però l'indebolimento della squadra dopo il mercato e dicendosi «sconvolto» dai risultati negativi raggiunti.

 

I numeri

Al di là delle difficoltà in zona gol e di quelle della difesa, un dato appare inequivocabile: il Verona ha dei crolli incredibili nei secondi tempi, che siano fisici o psicologici. Se si guardano solo i primi 45 minuti, l'Hellas ha ottenuto 17 punti. Significa più del triplo dei punti reali (5 in 15 partite), un dato che lo porterebbe al 12esimo posto, praticamente a metà classifica.

Sono tre le prime frazioni chiuse in vantaggio (contro Samp -l'unica poi vinta-, Udinese e Spezia), otto quelle in parità (contro Bologna, Atalanta, Lazio, Milan, Sassuolo, Roma, Monza e Juventus). Soltanto in un caso, contro l'Empoli, l'Hellas ha migliorato nella ripresa il risultato del primo tempo. Sapete quante reti ha realizzato l'Hellas dopo l'intervallo? Tre, ovvero una ogni cinque partite.

 

E adesso?

Setti si ritrova con una squadra che sembra spacciata, a otto punti dalla zona salvezza e che non pare avere le forze per reagire. Il cambio di allenatore non ha sortito effetto, anzi: Bocchetti, pur in debito con la fortuna, ha subito sei sconfitte in altrettante gare in panchina. Cambiare l'allenatore? Su «Sasà» l'Hellas ha fatto una grande scommessa (basta ripensare alle dichiarazioni di Marroccu alla sua presentazione), senza contare che a libro paga Setti ha già Di Francesco (per cifre non proprio basse) e Cioffi. Cambiare lo stesso direttore sportivo Francesco Marroccu? Oppure provare a intervenire pesantemente sul mercato, opzione mai praticata, specie a gennaio, dal club gialloblù? È possibile pensare di recuperare in qualche modo gli oltre 50 gol lasciati andare in estate con le contemporanee, e quantomeno azzardate, cessioni di Barak, Simeone e Caprari?

La lunga pausa per il Mondiale sicuramente aiuterà a chiarire le idee e a scegliere. Sempre che non subentri la certezza di essere destinati alla retrocessione, ma questo non collimerebbe con le dichiarazioni rese da Setti a caldo.

Ma, lo dicono i numeri, la rivoluzione da fare in questo mese e mezzo non può che partire dalla testa e dalle gambe dei giocatori: il campionato dell'Hellas, finora, è durato solo 45 minuti.

 

Riccardo Verzè

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