Dopo il ko contro lo Spezia, il decimo consecutivo, in conferenza stampa si presenta il presidente dell'Hellas Maurizio Setti, che fuori viene contestato dai tifosi.
Bocchetti e Marroccu in bilico
«Cosa fare con allenatore e direttore sportivo? Me lo sto chiedendo anche io. Devo riflettere su tutti.
Una cosa così non me lo sarei mai aspettato: per nove undicesimi c'era la squadra dell'anno scorso. Non posso pensare che questa squadra non possa salvarsi. Non siamo retrocessi, per l'amor di dio, ma non riesco a capire una prestazione del genere dopo quella con la Juve».
«Sono sconvolto, mi sto ammalando per il Verona. Se vai a guardare la rosa, è meno forte solo là davanti. Credo che le persone che ci sono state e che ci sono sono capaci. Ma qualcosa non è andato. Per non retrocedere farò di tutto: sul mercato qualcosa faremo.
Bocchetti è l'espressione migliore del nostro calcio, ma sono allibito dal fatto che non abbiamo fatto nemmeno un risultato
Oggi potevamo a essere a due punti dalla salvezza, ma siamo a otto. Non riesco a capire come ci siamo sciolti dopo aver subito il gol».
La risposta ai tifosi
La squadra non è stata smantellata: succede ogni anno che dei giocatori vanno via, ma è necessario per un club come il nostro e nella maggior parte dei casi sono gli stessi giocatori a voler andar via, per guadagnare di più e andare a giocare le coppe.
Il Verona è questo, non solo con Setti. Se guardiamo i risultati, ne ho parecchi di meriti in questi dieci anni. Ma queste dieci sconfitte sono qualcosa che non va. Mi dispiace che i tifosi prendano me come esempio di uno che vuole disfare tutti gli anni, ma io vi garantisco che spendiamo di più di quello che incassiamo ogni anno.
Sulla vendita non è vero che c'è, ci sono degli interessamenti ma sono cose normali
Sull'allenamento a porte aperte dico che il calcio non è più quello di una volta: ci sono attrezzature e uomini da spostare per fare un allenamento a porte aperte. Ma non credo sia questo il problema, quando abbiamo fatto l'allenamento a porte aperte è cambiato poco.
È chiaro che vivo e lavoro da un'altra porta, ma non c'è distacco: il mio tempo e la mia vita li ho sottratti a tutti per il Verona. Sicuramente non sono uno che vuole farlo sapere tutti i giorni»