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Serie A, seconda giornata

Cioffi attende l'Hellas: a Bologna per dare un segnale. Due dubbi di formazione

Buttare la palla in tribuna ed arrivare con meno danni possibili alla fine del mercato. E Bologna sarà tappa fondamentale in questo per il Verona. La scarsa programmazione del mercato per i troppi cambiamenti a livello tecnico e la mancanza nel passaggio dalla vecchia gestione a quella nuovo di un uomo capace di arginare la voglia di alcuni di andarsene, hanno inciso negativamente sulla prima fase della stagione. Cioffi ha più responsabilità per non aver acceso la macchina col Bari, che con il Napoli. Ora pure al Dall’Ara, l’Hellas non sarà libera di esprimersi con la testa libera. Ecco perchè, se servirà, sarà meglio buttare la palla in tribuna e cercare di sgraffiniare anche un pareggino colto con modalità catenacciare.


Difesa bassa E poi non è detto che difendendo bassi si possa arrivare al bersaglio grosso. In fin dei conti Lasagna ha la velocità di Iturbe che proprio a Bologna si rivelò al grande pubblico. Nulla è paragonabile per uomini e classe a quella partita per carità, però i gruppi si assomigliano. La serietà di Faraoni, Lazovic, Veloso, Tameze, Berardi e altri leader nascosti può dare una grande mano in questo momento. Basterà? Ecco perchè l’importante è arrivare presto a fine mercato. Con l’Atalanta è facile, ad esempio, che l’Hellas abbia una difesa nuova di zecca.


Vicolo ceco Da definire al più presto la situazione di Antonin Barak. Più forte per rendimento, duttilità e gol sia di Simeone che di Caprari. Già perchè va presa in considerazione pure la stagione 2020/’21 dove il centrocampista ceco ebbe un rendimento maggiore degli altri due compagni di reparto. Eppure il salto, soprattutto economico, l’hanno fatto gli altri due e non l’Angelo biondo. Al netto della retorica che sfocia nella feroce demagogia sul quanto guadagnano i calciatori, Barak sta vivendo mesi complicati professionalmente. Schierarlo o non schierarlo è un grosso problema per Cioffi.


Così in campo Poche le chance di cambiamento per il tecnico toscano. Il problema resta la difesa visto che Magnani pare essere sul piede di partenza. Montipò in porta e davanti a lui Dawidowicz e Gunter. A sinistra verrà provato questa mattina Ceccherini, se l’ex viola non sarà disponibile toccherà probabilmente a Retsos e non ad Amione ricoprire il terzo a sinistra. IN mezzo al campo c’è un altro dubbio. Cioffi manderà in campo dall’inizio capitan Veloso? Un faro esperto e giocatore di personalità servirebbe eccome. Molto dipenderà dalla sua condizione. Per il resto Faraoni e Lazovic come esterni con Ilic, Tameze e Hongla in mezzo. Davanti confermati i migliori di lunedì scorso: Henry e Lasagna.


I precedenti Il vantaggio è rossoblù, soprattutto in Emilia. Su 40 partite, le vittorie bolognesi sono state 23, con 11 pareggi e 6 successi per l’Hellas, figlie di 69 reti segnate e 32 subite. La situazione è resa ancora più chiara dalle partite più frequenti, visto che per ben nove volte il Bologna ha vinto 1-0, mentre per sei volte la gara si è chiusa sullo 0-0. 


Poker gialloblù Da ricordare la prima vittoria in serie A, che valse la salvezza. I gialloblù di Cadè si imposero per 2 a 1 grazie alle reti di Luppi e Maddè. Per i padroni di casa segnò Savoldi. Da incorniciare la tripletta del Verona del marzo del 1978 quando al Dall’Ara si impose per 3 a 0. Doppietta di Gori e il tris firmato da Maddè. Epico il 4 a 1 con Mandorlini nell’ottobre del 2013. Segnarono Cacciatore, Iturbe, Toni e Jorginho. Il gol del Bologna fu Diamanti per i rossoblù. L’ultima con rete di Samir nel 2016 con Delneri in panchina.

 

Gianluca Tavellin

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