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SCENARIO Il 26 agosto il Consiglio di Stato

Dalla Promozione alla Terza anche con Campedelli

Corrado Di Taranto e Luca Campedelli
Corrado Di Taranto e Luca Campedelli
Corrado Di Taranto e Luca Campedelli
Corrado Di Taranto e Luca Campedelli

Senza la Serie D, sfumata per la manifestazione d’interesse del Comune di Verona andata deserta sabato, il Chievo ha ancora il corridoio libero per una categoria sotto l’egida del Comitato Regionale Veneto o la Delegazione di Verona. Quindi dalla Promozione alla Terza categoria o magari anche solo una squadra di puro settore giovanile per continuare a restare in vita e riscuotere nel tempo eventuali crediti esigibili oltre ad evitare il fallimento.

 

Continuità Il Chievo in questo caso rimarrebbe di Luca Campedelli, ipotesi non contemplata dal regolamento in caso di ripartenza dalla D. Nessun particolare problema per l’eventuale iscrizione in eventuale sovrannumero nei tornei minori, basta che la società ne faccia domanda. Non è un atto dovuto da parte del governo del calcio veneto, ma di problemi non ce ne sarebbero. Non sarebbe la prima volta, non solo in situazioni figlie di casi analoghi e davanti a club gloriosi. Fra le varie opzioni esclusa l’Eccellenza, ora di competenza della Lega Nazionale Dilettanti e non più quindi dei comitati periferici.

 

Poche possibilità Di vie percorribili non ce ne sono tante altre, se il Chievo vorrà continuare l’attività sportiva e non spezzare del tutto il filo con la sua storia. Chiuso quasi del tutto anche lo spiraglio per entrare in D facendo leva sulla sentenza del Tar che ha ammesso la Casertana, a cui è stata tolta la Lega Pro, permettendole di far parte della prossima Interregionale con la stessa compagine societaria e quindi senza dover voltare pagina attraverso un bando pubblico che il sindaco di Caserta aveva comunque avviato. Il problema della Casertana era in realtà soprattutto la fidejussione arrivata in ritardo, non pendenze col fisco invece alla base dell’esclusione del Chievo. «Non sembrano infondate le censure rivolte dalla società all’art. 52, comma 10 del Noif quantomeno nella parte in cui non consente alla società non ammessa al campionato professionistico di Serie C di poter manifestare, preliminarmente, interesse per l’iscrizione nel campionato dilettantistico inferiore», le specifiche del Tar nella motivazione della sentenza a favore della Casertana che ha chiesto espressamente di ripartire dalla categoria inferiore.

 

Consiglio di Stato Nessun parallelo vero quindi col Chievo, al di là di quel che sarà l’eventuale ricorso della Figc al Consiglio di Stato per una decisione che rischia di rendere attaccabile l’articolo 52 delle norme organizzative interne della Federcalcio, quello relativo al titolo sportivo. Impossibile quindi ormai rimanere attaccati alle soglie del professionismo, ad un solo passo dalla Lega Pro come sarebbe stato in caso di passaggio in D. In teoria ci sarebbe tempo fino alle 12 di domani, per le scadenze della Figc, ma ogni residua speranza è svanita a mezzogiorno dell’altro ieri. Nel più totale silenzio.

 

Piano economico Avrà valenza soprattutto risarcitoria il prossimo Consiglio di Stato di giovedì, alquanto improbabile la riammissione in B da ventunesima squadra in un campionato fra l’altro già iniziato nel fine settimana con la prima giornata. L’ultima parola l’ha data mercoledì la collegiale del Tar.

Alessandro De Pietro

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