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NUOTO

Luca Pizzini: «Gli Europei, poi la nascita di Leonardo. Un 2022 da incorniciare»

Il nuotatore veronese, a 33 anni, tra i recenti successi sportivi e la nuova, emozionante condizione di papà
A sinistra Pizzini esulta dopo il bronzo agli Europei 2022, a destra in quota con la Sandrah e Leonardo
A sinistra Pizzini esulta dopo il bronzo agli Europei 2022, a destra in quota con la Sandrah e Leonardo
A sinistra Pizzini esulta dopo il bronzo agli Europei 2022, a destra in quota con la Sandrah e Leonardo
A sinistra Pizzini esulta dopo il bronzo agli Europei 2022, a destra in quota con la Sandrah e Leonardo

Dopo un 2022 anno carico di emozioni - dal bronzo agli Europei di Roma alla nascita del piccolo Leonardo - Luca Pizzini, stella veronese del nuoto azzurro, butta l’occhio ai prossimi mesi: «Prevedo un 2023 intenso: abbiamo ripreso ad allenarci a pieno ritmo, rientro a casa sfinito e vorrei stendermi sul divano ma appena apro la porta incrocio lo sguardo di Leonardo in passeggino che mi sorride e la fatica se ne va», rivela. «Chi lo immaginava che un figlio potesse dare queste emozioni?». 

Carabiniere bentegodino, lo scorso agosto ha conquistato il suo terzo bronzo continentale nei 200 rana, tre mesi dopo è diventato papà. 
E il prossimo 13 aprile iniziano gli Italiani validi per l’accesso ai Mondiali di Fukuoka e io avrò appena compiuto 34 anni: il fisico c’è, la testa insegue il 2’08 del pass, agli infortuni ho già dato, al Covid pure. Dovrò gestire i tempi degli allenamenti seguendo la tabella di Giunta. 

Lo stile rana stressa l’articolazione delle ginocchia, le sue come stanno? 
Non mi lamento. Mi tengo in forma fra vasca, palestra e massaggi. Giunta conosce le mie tempistiche, al centro federale facciamo squadra con Carini, Cusinato, Scalia e Romei che rincorrono gli stessi obiettivi e che hanno qualche anno meno di me. 

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Ci racconti il suo 2022. 
Uno spettacolo da incorniciare: il nuoto, mia moglie Sandrah, Leonardo. Mi rileggo spesso le sensazioni scritte a caldo dopo i bronzi di Roma, il più recente, e Londra 2016 e Glasgow 2018; li confronto e tengo vivi ricordi e stimoli per essere performante. Tre podi con storie diverse, due conquistati con Giunta, l’ultimo forse il più emozionante. 

Tiene un profilo basso e riesce a sorprendere. A Roma ha commosso tutti. Per non parlare degli affettuosi complimenti di Federica Pellegrini... 
Diciamo che giocavo in casa e alla mia età quel podio non era facile: lei lo sapeva. 

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Si sta preparando il futuro da allenatore? La Pellegrini progetta l’Academy, conoscendo la vostra amicizia potrebbe nascere una collaborazione? 
La testa è ancora quella dell’atleta però mi farebbe piacere lavorare con lei e Matteo. Qui manca un tecnico specifico per la rana come era stato Tomas Gyertyanffy che mi ha seguito prima di Giunta. Magari poter allenare proprio al centro federale. 

E Leonardo? 
Ripeto: chi si aspettava questo cambiamento? Mi sono adattato alle sue esigenze, Leonardo è bellissimo, il suo sorriso un’emozione. Sembrano frasi fatte ma quando mi guarda mi sciolgo. 

Sarà una... rana? 
Di sicuro dovrà imparare a stare a galla e godersi il lago e il mare. Se poi vorrà fare il professionista gli darò una mano e lo accompagnerò nel suo percorso che non dovrà però svolgersi necessariamente in vasca. Non sarò assillante, dovrà però porsi degli obiettivi precisi e comunque gli riconoscerò l’ultima parola. 

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Lo sport scaligero è una bella vetrina per numerose discipline. 
Al di là del risultato mi piacciono la pallavolo e il beach volley, l’arrampicata e tutti gli sport di montagna, la mountain bike e il calcio, e la motorsport è la mia passione ma è un mondo a parte e richiede requisiti specifici. A poche settimana dalla sua nascita gli abbiamo fatto conoscere la Lessinia salendo a Castelberto. Poi Brunico, città natale di Sandrah, e per un pomeriggio l’abbiamo affidato ai nonni per fare una sciatina con il pensiero di tornare presto da lui. 

Attende il giorno di farlo salire nella sua Kawasaki? 
Credo che inizieremo con un giretto in scooter...

Anna Perlini

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