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La sperimentazione

Migranti a scuola di edilizia. Poi il contratto nelle imprese

Scuola Edile capofila. Si parte con 14 persone: nei cantieri dopo 80 ore di lezione. Ance: «Un investimento per il futuro»
Lavoratori in un cantiere
Lavoratori in un cantiere
Lavoratori in un cantiere
Lavoratori in un cantiere

Inserire i richiedenti asilo nel comparto delle costruzioni, sfruttando una corsia ad hoc. In un mondo del lavoro in cui la ricerca di manodopera si fa sempre più complessa, la Scuola Edile di Verona Esev-Cpt (gestita dal collegio costruttori e sindacati della provincia), ha avviato un progetto per agevolare l’accesso di migranti in imprese edili: una via anche per accelerarne l'integrazione.

La sperimentazione coinvolge al momento 14 persone ed è stata messa a punto in collaborazione tra scuola, Ance, Comune di Verona, agenzia per il lavoro Randstad, Fondo Formazione lavoratori in somministrazione Formatemp, Centro Polifunzionale Don Calabria e la Caritas diocesana, attive nell’accoglienza di migranti e di persone che hanno chiesto il permesso di rifugiato.

 

Modello replicabile

«Abbiamo messo a terra un percorso», spiega Giovanni Zampieri, direttore della Scuola Edile, «che, se funzionale, potrà essere replicato. Permetterà ai migranti coinvolti di entrare nei cantieri come lavoratori a tutti gli effetti e non attraverso tirocini». L’esperienza prevede 80 ore di formazione pratica gratuita finalizzata ad acquisire un minimo di competenze come operatore edile, sui temi della sicurezza generica e specifica, su attrezzature, materiali e lavorazioni da manovale. I partecipanti vengono dotati di scarpe antinfortunistiche, caschetto, guanti e abbigliamento da cantiere. È garantito il trasporto alla scuola nei giorni di formazione e il contributo per il pranzo.

Conclusa la fase formativa, si procede all’inserimento nelle imprese edili per un mese già con un contratto part time in somministrazione e con la possibilità di evoluzione in full time seguendo due modalità: da uno a sei mesi in somministrazione, attraverso agenzia per il lavoro oppure direttamente alle dipendenze dell’impresa. «Si tratta quindi di un percorso che in brevissimo permette di essere inseriti funzionalmente nel mondo del lavoro», completa.

Ance Verona ha riconosciuto l’opportunità di valorizzare il potenziale dei migranti, facilitando il loro ingresso nelle imprese edili. «Creiamo un ponte tra le esigenze delle nostre associate e le aspirazioni professionali dei richiedenti asilo, garantendo standard elevati di sicurezza e competenza», sottolinea il vicepresidente dei costruttori veronesi, Andrea Fedrigo.

L’associazione è da tempo attiva nel creare collaborazioni tra aziende, istituzioni formative e organizzazioni di supporto ai migranti. «Questo percorso è un investimento per il futuro del settore edile, ma anche un'espressione del nostro impegno sociale verso l'integrazione», aggiunge. Infine, l’assessore al Lavoro del Comune di Verona, Michele Bertucco, evidenzia come questi buoni risultati siano il frutto di un lavoro di co-progettazione territoriale e di collaborazione tra servizi pubblici e privati impegnati nel mettere in campo iniziative a favore dell’acquisizione di competenze utili per le persone disoccupate, ma anche a favore delle aziende sempre più in difficoltà a reperire personale disponibile e preparato. È stato infatti proprio il servizio comunale a presentare l’iniziativa ai migranti in cerca di lavoro.

Valeria Zanetti

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