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caro energia

Le strategie anti-rincari: meno luce e calore in case e negozi

Si cercano rimedi per ridurre le bollette
Si cercano rimedi per ridurre le bollette
Si cercano rimedi per ridurre le bollette
Si cercano rimedi per ridurre le bollette

La corsa al risparmio energetico, per contrastare i rincari delle bollette, è iniziata. Basta entrare in alcuni centri commerciali, supermercati ed altri esercizi pubblici per rendersene conto. L’autolimitazione dell’uso dell’elettricità, che sinora era stata oggetto di raccomandazioni teoriche, sta realtà. Lo dimostra quanto sta accadendo, ad esempio, alle Corti Venete di San Martino Buon Albergo. Qui, in questi giorni, non c’è quel clima freddo, a volte troppo, che caratterizza i centri commerciali nei mesi estivi.

Questo non è l’unico segnale che qualcosa sta cambiando. Ci sono supermercati in cui l’illuminazione di alcune corsie è ora principalmente legata alle luci di frigoriferi o altri espositori e ci sono lungo le autostrade autogrill in cui si fa un ricorso massiccio ai bicchierini di carta, evitando così di far andare le lavastoviglie. È vero che a questi casi ancora fanno da contraltare quelli di negozi con i condizionatori a palla e le porte aperte o di treni nei quali l’aria è così gelida da dare fastidio, però il segno che le cose stanno cambiando c’è.

Secondo gli esperti, d’altro canto, le regole da seguire per far si che il problema energetico diventi da grave a drammatico sono abbastanza semplici. Federico Testa, professore di Economia e gestione delle imprese all’università di Verona ed ex-presidente dell’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile, spiega che, nell’immediato, si possono fare solo poche cose. Poche, ma attuabili da tutti. «Per arrivare ad ottenere un risparmio dei consumi, bisogna adesso tenere i climatizzatori più alti e prepararsi a puntare i termostati del riscaldamento più bassi quando farà freddo», afferma Testa. Il quale, peraltro, cita i dati diffusi recentemente dal suo successore alla guida di Enea, Gilberto Dialuce, secondo i quali abbassando da 20 a 19 i gradi dei caloriferi e limitandone di due settimane in totale, oltre che di un’ora al giorno, l’utilizzo, è possibile diminuire in pochi mesi di 2,7 miliardi di metri cubi l’utilizzo del gas. Una cifra che può salire a 7 miliardi, quasi un decimo del fabbisogno nazionale, utilizzando meno acqua calda e staccando l’alimentazione degli elettrodomestici quando non si usano.

Tutte queste azioni, che vanno nello stesso senso del piano della Ue volto al taglio del 15% dei consumi di gas da ora al marzo del 2023, secondo Testa devono però essere accompagnate da una serie di azioni strategiche. «Anche se ad oggi è impossibile dire quanto gas sarà disponibile e quanto esso costerà, è evidente che serve un tetto europeo al suo prezzo, perché a livello solo nazionale non servirebbe, e che sarebbe utile anche un disaccoppiamento delle quotazione dell’energia elettrica, fra quella che viene prodotta con lo stesso gas e quella derivante da biomasse», spiega. Precisando, inoltre, che bisognerà nel medio periodo utilizzare tutta l’energia possibile derivante da rinnovabili. «Anche da quelle che piacciono meno, come le biomasse, per le quali in aree come la Lessinia e la Valpolicella ci sono grandi potenzialità e che possono essere utilizzate senza nessun contrasto con le produzioni alimentari», conclude l’ex-presidente di Enea.

Un ruolo importante, nella corsa ai risparmi, ce l’hanno anche gli enti pubblici. Lo ricorda Matteo Nicolini, che è docente di diritto pubblico comparato e referente del rettore dell’università scaligera per la sostenibilità ambientale. «Gli enti pubblici devono cercare un punto di equilibrio fra vari interessi, compresi quelli alla salute, ma non possono non dare dei segnali per quanto riguarda il contenimento della spesa energetica», spiega Nicolini. Il quale ricorda che l’ateneo veronese ha attuato nei mesi scorsi «azioni volte a rimodulare l’utilizzo di riscaldamenti e condizionatori ed sta elaborando altre iniziative».

Luca Fiorin

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