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liste d'attesa

«Telefonate infinite al Cup e la visita solo tra un anno»: 65enne va a curarsi in Lombardia

L'odissea di una signora di Alpo con il "fuoco di Sant'Antonio": l’Ulss9 risponde anche sul problema del centralino e su primari e pronto soccorso pediatrico al Magalini

I tempi d’attesa per prenotare e ottenere una visita all’ospedale di Villafranca sono troppo lunghi. E lei va a farsi curare in Lombardia. Il ritorno alla normalità dopo l’emergenza Covid nelle strutture sanitarie del Villafranchese ha purtroppo fatto riemergere problemi già presenti prima della pandemia ed accentuati dopo le soste forzate a causa del Coronavirus ma anche della carenza, ormai cronica, di personale sanitario.

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Odissea: un anno di attesa (ma se si paga bastano 15 giorni)

«A novembre», protesta una residente di Alpo, di 65 anni, «mi è venuto sulla schiena il fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster, ndr) ed avevo bisogno urgentemente di una visita antalgica. Dopo inutili chiamate al Centro unico di prenotazione (Cup) dell’Ulss, durante le quali sono rimasta in attesa anche per 20 minuti senza ottenere risposta per una visita a Villafranca, mi sono rivolta agli ospedali di Peschiera e Negrar. Solo nel secondo mi hanno risposto, dicendomi che per tale tipo di visita con il ticket avrei dovuto attendere un anno».

«Quindi», prosegue la signora, «ho scelto una visita a pagamento, sempre a Negrar, e me l’hanno concessa dopo 15 giorni, versando 120 euro».

Avendo bisogno di altre visite per curare la malattia cutanea, la paziente villafranchese ha tuttavia deciso di rivolgersi fuori regione, spostandosi nella vicina Lombardia, a Desenzano del Garda, a 40 chilometri da Villafranca. «Nell’ospedale bresciano», rivela M.P.C. «sono stata curata versando solamente il ticket ed attualmente sono seguita dai medici di quella struttura per la terapia volta ad alleviare il dolore. Non è tuttavia possibile che una persona debba spostarsi addirittura fuori Regione perché gli ospedali locali sono pieni».

La segnalazione della residente di Alpo è stata raccolta da Anna Maria Bigon, consigliere regionale nonché vicepresidente della Commissione sanità di Palazzo Ferro Fini a Venezia. «La questione delle liste d’attesa anche nel Villafranchese è sempre più grave», sottolinea Bigon, «e la Regione ad oggi risulta inadempiente. Secondo la legge nazionale è infatti diritto dei cittadini chiedere che la prestazione, nel caso di mancato rispetto delle priorità indicate dal medico, venga resa in attività libero-professionale senza oneri aggiuntivi per l’assistito».

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I tempi del Cup dopo il cambio di gestore

Dal canto suo l’Ulss 9 Scaligera getta acqua sul fuoco riguardo alle prenotazioni. Così come fornisce spiegazioni su altre tematiche sollevate da Bigon, tra cui la necessità di garantire nuovi primari ai reparti di Urologia e Neurologia, i cui responsabili sono prossimi alla pensione, ed il rafforzamento del Pronto soccorso pediatrico.

«I tempi di attesa del Cup», spiegano attraverso una nota i responsabili dell’Ulss, «dopo un primo periodo di rodaggio sono in netta diminuzione rispetto all’inizio del 2023 quando è entrato in servizio il nuovo gestore del servizio».

«Per il Villafranchese in particolare», prosegue l’Azienda sanitaria, «si è passati da 18 minuti medi di attesa del mese di aprile ai 10 minuti della prima settimana di maggio, con la previsione di migliorare ulteriormente nei prossimi mesi».

Pronto soccorso pediatrico

Sui primari, l’Ulss 9 assicura: «È in corso la procedura ordinaria per la selezione di nuovi primari. Purtroppo la farraginosità di tale iter impedisce di adottare soluzioni a breve termine». Sul Pronto soccorso pediatrico, l’Azienda ammette: «Il problema della carenza di personale c’è, e potrebbe essere superato grazie a eventuali liberi professionisti o affidamenti esterni, visto che i bandi finora avviati sono andati deserti».

I responsabili dell’Ulss annotano: L’Ulss 9 si è addirittura rivolta alle altre aziende sanitarie regionali e a quelle di Trento, Brescia e Mantova per usufruire delle rispettive graduatorie, senza ottenere riscontro. «In aprile», conclude la nota aziendale, «pure il bando per reclutare pediatri in libera professione per Villafranca è andato deserto. A breve scadrà pure l’avviso per assumere altri pediatri a tempo determinato: confidiamo in un esito positivo».

Fabio Tomelleri

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