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La vicenda

Ragazzina incinta a 13 anni, il fidanzato: «È cominciato tutto con un bacio. Mai pensato di non tenere la bimba»

Alla trasmissione «Le Iene» parlano la madre e il fidanzato della ragazzina per la cui gravidanza sono andati entrambi a processo
L'intervista al fidanzato della ragazza incinta
L'intervista al fidanzato della ragazza incinta
L'intervista al fidanzato della ragazza incinta
L'intervista al fidanzato della ragazza incinta

La trasmissione di Italia 1, Le Iene, ha mandato in onda l'intervista ad alcuni dei protagonisti della vicenda di cui L'Arena ha dato notizie nelle scorse settimane, ovvero quella della ragazzina rimasta incinta a 13 anni e per la cui gravidanza sono finiti a processo la madre e il fidanzato, con i fatti svoltisi fra Veronese e Mantovano.

La madre era accusata di istigazione ad avere rapporti sessuali, il fidanzato, un diciottenne, di atti sessuali con minori. Lei è stata assolta, lui condannato a una pena relativamente lieve: otto mesi con sospensione della pena.

Nell'intervista realizzata da Alice Martinelli parlano soprattutto la madre della ragazzina e il fidanzato, e brevemente anche i genitori di lui.

Raccontano come si è arrivati alla gravidanza, con i due protagonisti i cui fratelli più grandi erano insieme a loro volta e che abitano nella stessa palazzina delle rispettive famiglie.

«Tutto è cominciato con un bacio a stampo al mare, anche quando è rimasta incinta è stata lei a prendere l'iniziativa, era la prima volta che facevamo l'amore. Ma durante l'atto sessuale si è rotto il preservativo», racconta lui. Che continua: «Io sono innamoratissimo e non abbiamo mai pensato di non tenere la bambina, né io né lei, anche se avevo paura di non essere il miglior padre possibile, vista la mia età. La mia unica paura era di essere separato da loro».

La madre della ragazzina
La madre della ragazzina

La madre della ragazzina racconta di averle intimato di interrompere la relazione già dopo il primo bacio e in seguito le aveva chiesto di usare precauzioni. Ma poi non c'è stato dubbio sul tenere la bambina. E per questo si erano trasferiti in Calabria «dove sapevo che i servizi sociali ci avrebbero aiutato di lui. Ma poi sono arrivati i carabinieri e i servizi sociali, mandati dalla scuola di Mantova dove andava mia figlia».

Alla fine la donna si mette a piangere: «La gente adesso pensa che io non sia stata una buona madre, che non abbia fatto abbastanza».

Redazione web

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