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LA PROCURA

«La violenza è sintomo di criminalità di peso»

Continuano a largo raggio le indagini sul sequestro lampo avvenuto giovedì in località Fontanello a Valeggio sul Mincio.

 

Bocche cucite, però, in Procura a Verona, dove è stato aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di sequestro di persona, porto e detenzione abusiva di armi e lesioni aggravate dall’uso di armi

 

L’imperativo categorico è non compromettere un’indagine che il procuratore capo di Verona Angela Barbaglio definisce «complessa» e con tante tessere da ricomporre. A partire dalle circostanze del ferimento del 46enne, ritrovato legato e con ferite alle gambe, fino agli accertamenti del contesto in cui il sequestro è avvenuto, sul quale vige ancora il massimo riserbo.

 

L’uso delle armi e le modalità violente messe in atto sono interpretati dai magistrati come la firma di una criminalità «pesante». Nessuna conferma, però, al momento sull’esistenza di un collegamento con la criminalità organizzata. Sembra invece esclusa la pista del sequestro a scopo di estorsione: l’attività della vittima, un incensurato titolare di una partita Iva nel settore bancario, avrebbe registrato una brusca battuta d’arresto a causa del lockdown. E forse proprio intorno a questo punto ruota la chiave per risolvere il rebus di quello che somiglia tanto a un regolamento di conti nei confronti di una persona apparentemente “insospettabile”.

Elisa Pasetto

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