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Isola della Scala

Dai panini all’agriturismo, super Mariella la pioniera: a 80 anni ancora ai fornelli

Compie 35 anni l’attività agricola con ristorazione le cui redini le tiene ancora Mariella Vaiente
Mariella Vaiente dell'agriturismo di San Gabriele
Mariella Vaiente dell'agriturismo di San Gabriele
Mariella Vaiente dell'agriturismo di San Gabriele
Mariella Vaiente dell'agriturismo di San Gabriele

Erano in pochi a scommettere, negli anni Ottanta, che un locale/ristorante in aperta campagna potesse avere successo. Invece l’azienda agricola San Gabriele di Isola della Scala ci ha creduto e quella scommessa non solo l’ha vinta ma oggi festeggia i 35 anni di attività, a cavallo fra due generazioni, nel segno della crescita e del rinnovamento.

Un punto resta fermo e la caratterizza da oltre tre decenni: l’inossidabile cuoca Mariella Vaiente che, con i suoi 80 anni, splendidamente portati, è ancora oggi davanti ai fornelli e non ha nessuna intenzione di spegnerli.

Il locale in mezzo ai campi

Era il 1989 quando con il marito Giorgio Chiavegato (mancato qualche anno fa), insieme ai figli, ebbe l’intuizione di aprire un locale «in mezzo ai campi»: era il primo agriturismo di Isola della Scala. Nasceva come attività collaterale della loro azienda agricola. Pionieri quindi della multifunzionalità agricola veronese e non solo, custodi delle tradizioni ma capaci di stare al passo con i tempi, sfruttando anche la presenza di una pista per deltaplani. 

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I prodotti dell’orto

In cucina, oggi come ieri c’è la tenace Mariella, che la patina del tempo non sembra aver scalfito nel suo spirito battagliero. Ci accoglie con un maglioncino verde fluorescente, giacca rosa e foulard a pois. Viene dall’orto dove è andata a raccogliere i radicchi per il menu della settimana, che a San Gabriele segue rigidamente l’andamento stagionale. Non ha tempo da perdere: «Mi fermo solo quando vado a letto la sera», esordisce Mariella, ma racconta di buon grado la sua storia.

«Prima di questo lavoro facevo la trattorista insieme a mio marito, in azienda si coltivavano i meloni», racconta la signora, «mio figlio Sergio, appassionato di deltaplani, veniva sempre sulla pista con gli amici e mi chiedeva di fare dei panini, poi un risottino e poi, insieme ai figli, abbiamo pesato che si poteva fare qualcosa di più. Ho fatto un corso di cucina della Regione e ho imparato i tagli delle carni lavorando allo Spaccio isolano che si trovava di fronte all’allora Prà della fiera».

Le ricette

Così, all’età di 45 anni, si è messa in gioco dietro ai fornelli restando fedele alle radici contadine. Le ricette sono quelle della tradizione, tutte sue, alcune le ha scritte a mano e appese all’interno delle ante dei mobiletti della cucina. La cucina è il suo regno dove trionfano pasta fresca, risotti, brasati. «Abbiamo cominciato con il risotto all’isolana e con le rane perché avevamo l’allevamento», prosegue la cuoca, «poi le tagliatelle con il coniglio e con l’anatra, piatti che proponiamo ancora oggi ma che sono più leggeri perché i clienti sono cambiati».

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Andare avanti

Dalle prime luci del mattino fino a tarda sera «SuperMariella» non si ferma mai. Oltre alla cucina, dove prepara e cucina tutto lei, si occupa anche dell’orto, degli animali da cortile e della preparazione di mostarde, di marmellate e di sottaceti. La soddisfazione più grande? «È bello vedere che la gente che veniva 30 anni fa viene ancora oggi», dice Mariella, «fin che il Signore mi dà la forza, vado avanti sperando di essere un esempio per i giovani».

Nel tempo l’agriturismo è cresciuto, la cucina si è allargata, il porticato con le arelle è stato chiuso. «Parlare di agriturismo negli anni Ottanta era come essere degli alieni», interviene il figlio Stefano, «da un’idea bizzarra è nata un’attività che oggi è una punta di diamante della multifunzionalità della nostra azienda e del turismo rurale».

Lidia Morellato

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