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San Pietro in Cariano

La seconda vita di Vanna: era impiegata, ora è pasticciera. «Lavoro il triplo, ma che gioia!»

Scattolini lasciò nel 2015 un posto sicuro in un’azienda petrolifera dopo 24 anni in ufficio per aprire il suo primo laboratorio
L’ex impiegata diventata maestro pasticcere nel suo laboratorio FOTO PECORA
L’ex impiegata diventata maestro pasticcere nel suo laboratorio FOTO PECORA
Vanna Scattolini, nuova vita come pasticciera (Pecora)

Da impiegata amministrativa a «maestro pasticciere» di primo livello. Da una routine fatta di contabilità in un'azienda petrolifera a un'attività completamente nuova, racchiusa nel suo profumato laboratorio artigianale, che sforna delizie d'ogni tipo. Vanna Scattolini, 51 anni, fondatrice e anima della pasticceria Madamadorè, a San Pietro in Cariano, racconta: «Prima lavoravo come dipendente part-time. Solo quattro ore al giorno, con il fine settimana libero. Eppure, ogni lunedì mattina mi si ripresentava la soffocante sensazione di tornare in "trincea". Invece oggi, che lavoro il triplo, è sempre una gioia. Nuove idee si rincorrono nella mia mente, la mia creatività si esprime al massimo». Sono ancora la bambina che gioca con il Dolce Forno», ride. «La fatica c'è, tanta, ma non tornerei indietro. Mai».

Il riconoscimento

La passione ha dato i suoi frutti. Come il primo premio vinto al contest nazionale Panettone Awards 2023, concorso indetto dalle storiche aziende Cesarin e Irca in collaborazione con Aromacademy. Già nella prima fase della gara, Vanna è entrata a far parte dei 10 finalisti sui 150 pasticcieri provenienti da tutta Italia, con il suo panettone a base di lievito madre, ingredienti di massima qualità, una miscela di farine studiata a puntino, un procedimento «scientifico» per controllare alla virgola ogni variabile, dalla temperatura al Ph. In seconda battuta, è emersa dalla «top ten», venendo incoronata vincitrice assoluta per la sezione «panettone tradizionale».

Secondo la giuria, presieduta da Sal De Riso e composta da grandi nomi della pasticceria italiana - Davide Malizia, Ciro Chiummo, Enrico Casarano, Francesco Elmi, Claudio Gatti, Luca Mannori, Pascal Molines, Eugenio Morrone e Atenaide Arpone - il grande lievitato proposto da Scattolini ha meritato ben 80 punti in più rispetto al secondo classificato».

Nello stesso contest, nella sezione «panettone al cioccolato», la pasticcera di San Pietro in Cariano si è guadagnata anche una medaglia di bronzo.

Seconda vita

Quanta strada dalla prima «vita»: «Nel 2015, sarà stato forse per il fatidico bilancio esistenziale dei quarant'anni, mi sono sentita pronta a fare il salto», riferisce Vanna. Suo marito, Marco Murari, all'epoca direttore amministrativo della stessa azienda in cui lei lavorava, accolse il sogno della moglie.

«Mi sono licenziata dal lavoro dopo 24 anni. I nostri figli erano già grandicelli. E a Fumane, vicino casa, è nata la prima versione di Madamadorè: un gioiellino di pasticceria, piccolissima, con soli quattro posti a sedere, ma già con il laboratorio a vista, in un'ottica di condivisione con il cliente», rievoca Vanna. «Giocavo con abbinamenti inconsueti e la stagionalità, inventando, fidandomi del mio gusto, senza lasciarmi contaminare».

Si inserisce, con orgoglio, il marito Marco: «In quella prima esperienza, lei è partita da quanto imparato nei corsi frequentati con grandi maestri per trovare una strada nuova, tutta sua. E ha iniziato a farsi un nome in un mondo, quello della pasticceria, ancora prettamente maschile».

Riprende Vanna: «Muovere i primi passi in un piccolo negozio mi è stato utilissimo. Non sarei stata in grado, all'inizio, di reggere una vera e propria azienda, qual è oggi la Madamadorè, con 15 dipendenti e svariati collaboratori».

«Però», aggiunge, «insieme alla pratica, cresceva in me la voglia di fare uno scatto di livello. A Fumane, i miei clienti mi dicevano: “Qui sei limitata, devi espanderti“. Fino a che, a San Pietro in Cariano, ho visto un grande spazio sfitto. Ho pensato subito: "Deve essere mio". E così è stato».

Marco sorride: «Era il 2019. Subito dopo è scoppiato il Covid, ma non ci siamo scoraggiati. Abbiamo superato due anni difficili con il delivery e il take away». Prossimo desiderio? «Un laboratorio di cioccolateria». «A chi ha un sogno nel cassetto», conclude Vanna, «consiglio che è bene essere pragmatici, ma alla fine bisogna buttarsi».

Lorenza Costantino

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