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Valeggio sul Mincio

Piove a scuola: «Cascate d'acqua nei corridoi». Il dirigente: «Effetto devastante delle grandinate estive»

Valeggio: la protesta degli studenti del Carnacina. Ora attesi interventi urgenti
La sede dell'istituto Carnacina a Valeggio sul Mincio
La sede dell'istituto Carnacina a Valeggio sul Mincio
La sede dell'istituto Carnacina a Valeggio sul Mincio
La sede dell'istituto Carnacina a Valeggio sul Mincio

All’istituto alberghiero «Luigi Carnacina», sede staccata di Valeggio, piove dentro. Lo denunciano alcuni studenti che parlano di vere e proprie cascate d’acqua nei corridoi, nelle scale e nei laboratori, che qualche volta diventano inagibili.


La storia dell'istituto Carnacina a Valeggio sul Mincio

Gli studenti, che lamentano la presenza di altre infiltrazioni anche in passato, si chiedono «quanto debbano aspettare per avere una scuola a norma». La scuola è stata aperta 10 anni fa, a settembre 2013, pur dopo un iter travagliato, iniziato nei primi anni 2000. In quel momento molti sottolinearono la luminosità dell’edificio e l’attenzione al risparmio energetico, con l’uso del solare termico (per coprire parte del fabbisogno d’acqua calda ad uso sanitario) e del fotovoltaico.
La struttura era una risposta, tardiva, per una scuola che aveva avuto come prima sede, nel 1992, l’interrato delle scuole elementari e che poi aveva visto crescere gli iscritti (nel 2013 erano 474). Solo nel 2005 infatti, sindaco Albino Pezzini, s’arrivò a un accordo di programma tra Provincia e Comune (che si accollava l’acquisto del terreno e un progetto iniziale per più di 600mila euro) che diede l’avvio all’iter. Poi il percorso si fece travagliato, con il rifacimento della gara d’appalto e della progettazione, i rischi connessi a un forte ribasso, le proteste degli studenti e il definitivo appalto nel 2011.
Furono realizzate una ventina di aule, cinque laboratori, un ristorante, un bar, due sale da pranzo, due cucine, un’aula magna, una biblioteca e gli uffici.

 

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Le infiltrazioni al Carnacina

Per il dirigente scolastico Eugenio Campara, entrato in quel ruolo a settembre 2013, la causa delle infiltrazioni è da addebitare al nubifragio del 25 luglio. «L’impatto di quanto è accaduto in quelle ore», afferma Campara, che negli anni passati ricorda solo problemi di lieve entità, subito risolti, «è stato devastante sia sul tetto sia su altri elementi, come i pannelli fotovoltaici, messi in gran parte fuori uso. Poi l’arrivo delle prime piogge ha dato ulteriore rilievo a quanto è successo in estate».

La situazione ha spinto il dirigente scolastico a mettersi in contatto con la Provincia, ente proprietario dell’edificio. «La Provincia ha interpellato l’assicurazione», conferma Campara, «che ha attivato il perito per procedere alla sistemazione di quanto è stato danneggiato». Un intervento urgente se si considera che l’edificio è punto di riferimento non solo per gli allievi dell’alberghiero (circa 360), da qualche anno in calo, ma anche per il corso dedicato alle professioni sociosanitarie (una cinquantina di allievi) e, probabilmente dal prossimo anno scolastico, per quello legato alla moda.

«Abbiamo rimodulato l’offerta formativa», sottolinea il dirigente, «pensando a cosa richiede il territorio, ma l’indirizzo alberghiero rimane sempre importante per chi voglia investire su questo tipo di formazione, anche se è finito l’effetto Masterchef che spingeva molti a voler imitare i cuochi televisivi».

Alessandro Foroni

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