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A Villafranca

Accompagna la figlia a scuola, poi ha un infarto al mercato: un ambulante gli salva la vita

Paura per un 50enne: l'uomo che l'ha soccorso aveva già rianimato una persona cinque anni fa
Il mercato di Villafranca
Il mercato di Villafranca
Il mercato di Villafranca
Il mercato di Villafranca

Un papà perde i sensi e si accascia dopo aver accompagnato sua figlia a scuola: salvato in extremis da un ambulante del mercato in pensione. Dopo il drammatico episodio che ha sconvolto la comunità di San Giovanni Ilarione la notte del Giovedì Santo, quando monsignor Franco Coffetti ha avuto un infarto al termine della messa, un fatto analogo è avvenuto, ieri mattina, nel centro di Villafranca.

Una persona a terra

Per salvare una vita in pericolo ci vogliono prontezza di spirito, sangue freddo e altruismo. Ma ci vogliono soprattutto preparazione e competenza. E a volte anche un pizzico di fortuna. Ieri, poco dopo le otto, tutti questi elementi si sono presentati in un colpo solo al mercato settimanale di Villafranca, dove Claudio Benin, 64 anni, commerciante di Santo Stefano di Zimella in pensione, stava aiutando il figlio Christian al banco di abbigliamento in corso Vittorio Emanuele II.

L'uomo si è accorto che due persone stavano sostenendo e poi adagiando a terra una persona. «Ho visto che stavano mettendo sotto alla testa di un 50enne una giacca per tenerlo sollevato: pensavo si trattasse di uno svenimento», riferisce. Si trattava di un papà che aveva appena accompagnato la figlia a scuola e che, dopo aver percorso a piedi qualche metro sul marciapiede, aveva barcollato e perso i sensi.

 

L'arresto cardiaco

«Sono corso vicino a questo papà e ho provato a sollevargli le gambe, pensando ad un semplice mancamento, ma ho visto che non si riprendeva», racconta Benin. Le persone che erano lì con lui l'hanno adagiato su un fianco, tuttavia non dava segni di vita, anzi iniziava a diventare cianotico. «L'ho osservato e ho capito che non respirava: era in arresto», continua il racconto Benin. L'ambulante in pensione è un volontario della Croce rossa ed è in grado di valutare la gravità di una situazione di emergenza. Nel frattempo, una vigilessa fuori servizio, anche lei di ritorno dall'accompagnamento del figlio a scuola, ha chiamato il 118.

 A dare man forte a Claudio Benin, che nel frattempo si stava preparando ad effettuare la rianimazione cardio-polmonare, è sopraggiunto un medico, probabilmente fermato dai cittadini presenti al mercato che lo hanno riconosciuto. 

 

L'arrivo dell'ambulanza

Il dottore si è messo subito a completa disposizione per far fronte all'emergenza e ha invitato i presenti a recuperare il defibrillatore presente nella scuola elementare. Preso il salvavita, che si trovava accantonato in un ripostiglio, il medico ha immediatamente posizionato gli elettrodi cercando di attivarlo ma, nonostante i ripetuti tentativi, il dispositivo è risultato non funzionante.

E’ a questo punto che il medico ha deciso di continuare il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dei soccorsi. «Ci siamo alternati nel massaggio cardiaco per garantire l'ossigenazione del cervello, sapevamo che la cosa più importante era non far passare troppo tempo senza far scorrere il sangue verso l'encefalo, perciò abbiamo agito tempestivamente», aggiunge Benin, talmente felice da sentirsi lui stesso rinato al momento della ripresa del 50enne. 

Nella sua mente, infatti, brucia ancora la ferita di un evento che lo ha sconvolto cinque anni fa. Un collega autista della Croce rossa, Luca Brazzarola, 41 anni, anch'egli di Santo Stefano, ebbe un infarto in casa. Benin corse a rianimarlo, ma era troppo tardi. Il cuore di Luca riprese a battere, però i danni cerebrali erano talmente vasti che morì due giorni dopo

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