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valeggio

Nuovo crollo al Carnacina. Ma ora si ripara il tetto

Altri danni interni all’alberghiero e la Provincia stanzia 150mila euro per le riparazioni e 2,33 milioni destinati alla nuova palestra
«Luigi Carnacina» I materiali per l’intervento sul tetto dell’edificio dove lunedi aprirà il cantiere FOTO PECORA
«Luigi Carnacina» I materiali per l’intervento sul tetto dell’edificio dove lunedi aprirà il cantiere FOTO PECORA
«Luigi Carnacina» I materiali per l’intervento sul tetto dell’edificio dove lunedi aprirà il cantiere FOTO PECORA
«Luigi Carnacina» I materiali per l’intervento sul tetto dell’edificio dove lunedi aprirà il cantiere FOTO PECORA

È cominciata ieri mattina, 12 aprile, la preparazione dei lavori per riparare il tetto della sede valeggiana dell’Istituto alberghiero «Luigi Carnacina» dopo le infiltrazioni registrate negli ultimi mesi.

Nuova palestra

L’annuncio dei lavori per una somma di 150mila euro è stata fatta ieri nella sede della Provincia dal presidente Flavio Pasini alla presentazione dei lavori per le nuove palestre delle scuole superiori a Valeggio e Caldiero. All’incontro era presente il commissario prefettizio Lucrezia Loizzo.

A Valeggio, rende noto la Provincia in una nota, l’investimento è di 2,33 milioni di euro, l’azienda affidataria ha iniziato a preparare il terreno per le fondazioni nell’area verde a nord del Carnacina.

La palestra, adiacente alla scuola, prevede un edificio con area sportiva e blocco spogliatoi, che potrà essere usata anche da associazioni locali al di fuori dell’orario scolastico.

Nuovo crollo interno

Tornando al tetto colabrodo, lunedì dovrebbero iniziare i lavori, una volta appurato che la base dove si dovrà appoggiare la nuova guaina sia asciutta. A preoccupare chi vive e lavora nella struttura sono il degrado e la fragilità interna dell’edificio, soprattutto dopo il crollo avvenuto martedì di parte del controsoffitto sulla scala principale. Nessuna conseguenza per le persone, perché la scala è interdetta da mesi a causa delle infiltrazioni che la rendono pericolosa.

Le reazioni

«Da una parte siamo contenti», rivela Spartaco Reggiani, rappresentante degli studenti, «perché il bel tempo dovrebbe permettere finalmente l’inizio dei lavori promessi a inizio marzo dalla Provincia, anche se ci par di capire che i problemi siano vari, come la mancanza di linee salva vita e la necessità di sostituire pure le grondaie, anch’esse danneggiate dalla grandinata del luglio 2023. Dall’altra il crollo di martedì pone gravi interrogativi sulla solidità della struttura».

Martedì infatti sono caduti svariati chilogrammi di materiale lasciando esposta la trave sottostante. «Sono tutti segnali», evidenzia Reggiani, «che indicano uno stabile costruito male. E se ci fosse un terremoto? Chiediamo più trasparenza perché facciamo fatica ad avere le relazioni di Ulss 9 e Vigili del fuoco».

Sulla stessa linea Roberto Malavasi, rappresentante dei genitori in consiglio d’istituto. «Ben venga il cantiere», dichiara, «ma quando si va a vedere si notano lavori malfatti, come una guaina priva di ancoraggi sottostanti. L’ultimo crollo poi e la chiusura di quattro aule ci preoccupano, perché non pare che i sopralluoghi degli organi competenti evidenziassero rischio immediato. Per questo chiediamo un controllo sulle reali condizioni dell’edificio e un intervento risolutivo per la ripresa a a settembre».

I dubbi

La sensazione diffusa tra gli utenti è che i 150mila stanziati dalla Provincia per riparare il tetto non saranno sufficienti per risolvere definitivamente i problemi che sono andati a creare la situazione di degrado in una struttura inaugurata 11 anni fa. E la memoria torna al ribasso del 49% formulato dall’impresa che vinse l’appalto.

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Alessandro Foroni

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