La prima gara insieme è stata a giugno e a gennaio hanno conquistato l’oro nella prima tappa della Coppa del mondo di paraciclismo, specialità tandem, ad Adelaide in Australia.
Sono Marianna Agostini, 21 anni padovana, che ha perso progressivamente la vista per una malattia, e Alice Gasparini, 26 anni di Como, cresciuta nel ciclismo agonistico, guida di Marianna sul tandem e non solo. Perché tra loro è nata una bella amicizia.
L'incontro a scuola
Le due atlete si sono raccontate alla scuola media Anna Frank di Lugagnano, protagoniste dell’incontro sull’inclusione promosso da Giovanni Sciarra, docente di sostegno, con il patrocinio del Comune di Sona. Ad accoglierle, la dirigente scolastica Miriam Avila, il sindaco Gianfranco Dalla Valentina e la consigliera delegata all’istruzione Alessandra Mazzi.
Una testimonianza di impegno e determinazione, di capacità di rialzarsi sempre nonostante gli ostacoli, anche invalidanti, che la vita mette davanti. È stato questo a catturare gli studenti e provocare la loro curiosità. Una ragazza ha chiesto loro un consiglio: «Mettersi in gioco e credere in ciò che si fa, non dare per scontato niente ma nemmeno scoraggiarsi», ha risposto Marianna.
Nel 2020 la malattia che l’ha colpita da quando aveva tre anni, oltre alla perdita della vista con cui sapeva di dover convivere, le ha presentato un conto inaspettato: dover lasciare l’atletica, la corsa e il salto in lungo, per cui si stava preparando alle Olimpiadi di Tokyo.
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«L’ultimo intervento a un occhio mi ha cambiato la vita, non ho più potuto praticare atletica perché l’impatto con il terreno mi causava forti dolori. È stato un periodo buio. Mi è mancato il motivo per svegliarmi la mattina». Poi la rinascita, con le cure che le hanno permesso di stare meglio e la sua capacità di individuare un’altra strada: non potendo tornare all’atletica, si è rivolta al ciclismo, con i primi allenamenti un anno fa.
Anche Alice si è messa in discussione: nell’ottobre 2022 aveva deciso di abbandonare lo sport per dedicarsi ad altro dopo la laurea in Scienze motorie a Verona. «A dicembre sono stata chiamata dal Ct della Nazionale di paraciclismo. Mi ha proposto di diventare una guida».
Ha scelto di buttarsi nella nuova avventura, che con Marianna la sta portando lontano. A fine marzo saranno a Rio de Janeiro, poi nelle tappe di Coppa del Mondo in Belgio e in Italia, poi forse... le Paralimpiadi di Parigi.