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L'incidente di Valeggio

Adrian e il semaforo che non c’è. Una storia di rimpallo tra enti

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I genitori di Adrien sul luogo dell'incidente (foto Pecora)
I genitori di Adrien sul luogo dell'incidente (foto Pecora)
I genitori di Adrien sul luogo dell'incidente (foto Pecora)
I genitori di Adrien sul luogo dell'incidente (foto Pecora)

Il tragico incidente in cui mercoledì ha perso la vita Adrian Andrei Costin, bresciano di 18 anni, ed è rimasta gravemente ferita la sua ragazza residente a Ponti sul Mincio, riporta in primo piano il tema della pericolosità dell'incrocio tra via Marengo (denominazione della Strada provinciale 27 in territorio di Valeggio sul Mincio) e le due strade laterali che vi si immettono: via Sei Vie (comunale di Valeggio) e via Trentino in territorio di Pozzolo sul Mincio, frazione del comune mantovano di Marmirolo.

Quello di mercoledì è l'ultimo di una lunga serie di sinistri avvenuti nel corso degli anni in questa zona di confine. Solo per citare gli ultimi: poco più di una settimana fa in quel punto era stato coinvolto un ciclista, mentre la sera del 14 agosto del 2020 aveva perso la vita un uomo di 83 anni, passeggero dell'auto guidata dalla figlia cinquantenne. Anche allora la vettura arrivava da via Sei Vie e si era immessa su via Marengo scontrandosi con un furgone che sopraggiungeva sulla provinciale. Velocità, problemi di visibilità, scarsa illuminazione di notte, disattenzione da parte di chi proviene dalle vie laterali e non rispetta la precedenza sono alcune delle cause che rendono pericolosa l'intersezione.

Da un paio d'anni i Comuni di Valeggio e Marmirolo hanno avviato una collaborazione per installare un impianto semaforico «intelligente», in grado cioè di far scattare il rosso sulla via principale se sopraggiungono mezzi dalle strade secondarie, ma a distanza di mesi nulla è cambiato. Colpa, forse, anche della «tripartizione» delle competenze. «Dopo essere partiti con il Comune di Marmirolo abbiamo coinvolto la Provincia di Verona, essendo la strada principale di sua proprietà», ricorda il sindaco di Valeggio Alessandro Gardoni, «per dare una risposta in tempi veloci si è pensato a un impianto semaforico e la ditta che ha prospettato soluzioni progettuali ha ritenuto fosse necessario acquisire una piccola porzione di terreno». Iter, questo, che ha allungato i tempi di almeno sei mesi, anche se per la cessione dell'area si è proceduto con un accordo bonario. «Ora possiamo procedere convocando una conferenza di servizi tra i tre enti per chiudere la partita velocemente. La progettazione va condivisa come la spesa», prosegue Gardoni. L’accordo per l'acquisizione dell'area risale a dicembre scorso.

Il Settore viabilità della Provincia di Verona fa sapere di essere in attesa del superamento di questo scoglio, mentre il presidente Manuel Scalzotto conferma la disponibilità dell'ente a «valutare la possibilità di dare un contributo» previa la sottoscrizione di una convenzione. Paolo Galeotti, sindaco di Marmirolo, risponde a sua volta di essere in attesa di riscontri dai veronesi, competenti sui tre quarti dell'incrocio. «Dopo una prima proposta progettuale redatta dalla ditta Sicontranf era emersa la necessità di acquisire un'area in territorio di Valeggio, a cui abbiamo contribuito facilitando l'accordo bonario con il proprietario residente nel nostro Comune», spiega. «Da quel momento siamo aspettiamo il progetto definitivo. Il nostro interlocutore è il Comune di Valeggio», sottolinea Galeotti, «so che ha avuto dei cambi di funzionari nei suoi uffici e anche questo può aver inciso sui tempi. Ora spero ci sia un'accelerazione».

Katia Ferraro

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