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Sona

Una strada per ricordare Enrico Frassanito: «Così trasmetteremo i suoi valori di lealtà e pace»

Il sottotenente dell'Arma dei Carabinieri fu la quinta vittima dell'attentato di Nassiriya, in Iraq, del 27 aprile 2006
La cerimonia a Sona
La cerimonia a Sona
Sona: intitolazione strada ad Enrico Frassanito (video Pecora)

Emozione palpabile questa mattina a Lugagnano di Sona, dove è stata intitolata una via ad Enrico Frassanito, il sottotenente dell'Arma dei Carabinieri che fu la quinta vittima dell'attentato di Nassiriya, in Iraq, del 27 aprile 2006. Alla cerimonia hanno partecipato la mamma e il fratello della vittima del dovere, Anita Corsi Frassanito e Giuseppe Frassanito, rappresentanti dell'Arma dei carabinieri con il comandante provinciale Francesco Novi, ma anche carabinieri in congedo e associazioni di alpini, fanti e bersaglieri, oltre a numerosi cittadini. Tra loro, in prima fila vicino alla madre di Frassanito, anche Gianna Costa, amica della famiglia da cui è partita questa iniziativa.

 

«Dare umanità alla morte»

Enrico Frassanito non è solo un caduto durante l'operazione di pace in Iraq, ma è stato anche cittadino di Sona, e di Lugagnano in particolare, dal gennaio 1996 al maggio 1997. «In quel periodo visse in via Magellano, nella casa che gli avevamo prestato», ha spiegato Gianna Costa, commossa. La sua idea è stata condivisa dall'amministrazione comunale, per cui ha parlato il sindaco Gianluigi Mazzi: «La memoria non deve mai rappresentare un esercizio sterile o un adempimento istituzionale, è sempre funzionale al tentativo di fare di più e meglio. Intitolare una via in ricordo di Enrico Frassanito significa dare onore e merito a chi ha scelto di essere carabiniere. Significa dare umanità alla morte di un uomo che pur soldato e consapevole del rischio era come noi: con i propri affetti, le proprie amicizie e una vita che avrebbe voluto vivere fino in fondo».

 

Un esempio che non è andato perduto

A nome della famiglia ha parlato il fratello Giuseppe: «Enrico è partito per l'Iraq come componente di una missione di pace e purtroppo vi ha trovato la morte. Ma io penso che il valore, il significato del suo esempio non sia andato perduto e l'importanza del sacrificio suo e dei suoi commilitoni possa trasmettere soprattutto alle generazioni più giovani i valori in cui lui fermamente credeva: lealtà, attaccamento al dovere e la pace».

A rendere solenne la cerimonia anche la Banda di Sona e la deposizione di una corona di alloro alla base del cartello stradale con il nome della via, a memoria di tutti i caduti in servizio. Il sindaco ha poi omaggiato della riproduzione del cartello il comandante provinciale Novi, affinché venga esposto in caserma, mentre ha donato una copia di dimensioni ridotte alla famiglia.

Katia Ferraro

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